Juventus-Salernitana, adesso i tifosi meritano una spiegazione

Il giorno dopo fa ancora più male, ma consente di analizzare in modo più freddo quanto visto e accaduto in campo, durante Juventus-Salernitana.

La squadra di Allegri regala per l’ennesima volta uno dei due tempi della partita: nel primo tempo la Salernitana va avanti di due reti meritatamente, con Mazzocchi che banchetta dal lato di Cuadrado, ricordando al colombiano che gli anni passano per tutti.

Foto: Getty Juventus Salernitana editoriale Allegri arbitri

La Juventus chiude il primo tempo, all’Allianz Stadium, sotto di due gol, roba che non accadeva da ben 18 anni (l’ultima risale al 25 aprile 2004 con Lippi in panchina e la squadra sotto 1-3 contro il Lecce).

Di fronte ha trovato un avversario coraggioso, che ha giocato a viso aperto, ha aggredito sin da subito la partita con intensità, coraggio e idee: i calciatori della Salernitana sapevano tutti cosa fare con e senza palla.

Nel secondo tempo, la Juventus trova un moto di orgoglio e riapre subito la partita con un terzo tempo perfetto di Bremer, su cross di Kostic. Il pareggio arriva tardi al 93′ con Bonucci che sbaglia il rigore sottratto a Vlahovic, ma segna sulla ribattuta.

Poi il caos. I bianconeri si gettano davanti alla disperata e trovano all’ultimo respiro il gol del 3-2 con Milik in mezzo ad una mischia selvaggia su corner.

L’arbitro in un primo momento convalida la rete ed espelle l’attaccante polacco per una doppia ammonizione (la seconda dovuta all’esultanza senza maglietta). Il VAR richiama il direttore di gara, che annulla il gol per la posizione di Bonucci considerata fuorigioco attivo.

Infine maxi rissa con Cuadrado, Allegri e Fazio espulsi e recupero extralarge.

I tifosi bianconeri, ma in generale gli appassionati di questo meraviglioso sport, meritano due spiegazioni per quanto visto in campo: una dai vertici arbitrali, l’altra da Massimiliano Allegri.

VERTICI ARBITRALI

Grazie alla ricostruzione successiva di Sky Sport, salta fuori un’altra immagine in cui si vede chiaramente Candreva tenere in gioco Bonucci, che comunque non poteva essere considerato in fuorigioco attivo, in quanto non influisce, né ostruisce la visuale a Sepe e non tocca nemmeno il pallone.

In uno stesso episodio, ci sono due errori chiari, quanto gravi. I tifosi meritano una spiegazione da parte dei vertici arbitrali: il VAR Banti aveva in possesso l’immagine che ritrae Candreva tenere in gioco Bonucci? Se sì, come ha fatto a non prenderla in considerazione? Se no, perché ha considerato Bonucci in fuorigioco attivo?

Serve chiarezza, trasparenza e l’umiltà di spiegare e riconoscere quello che rischia di diventare uno degli errori più gravi in epoca VAR.

ALLEGRI

Le assenze sono una giustificazione quando si incontrano corazzate come il PSG, non quando nelle prime sei giornate di campionato, con un calendario agevole (solo uno scontro diretto con la Roma), la Juventus mette a referto solo due vittorie contro Sassuolo e Spezia, pareggiando contro Sampdoria, Roma, Fiorentina e Salernitana.

Il bottino è decisamente magro per una squadra come la Juventus, che punta sempre al massimo, soprattutto in Serie A e dopo gli sforzi economici fatti dalla società per cercare di accontentare il tecnico sul mercato, che richiedeva una rosa più esperta.

Dopo un anno e mezzo, Allegri sembra non esser riuscito ancora a trovare il bandolo della matassa. La Juventus vista nelle ultime partite, si può letteralmente riassumere in “palla a Kostic e vediamo che succede”, troppo poco considerando anche il valore e la portata delle avversarie incontrate sin qui.

I bianconeri difendono in modo confuso, portandosi sempre gli avversari in area di rigore: niente di più rischioso, perché il rischio di andare in affanno è alto, come si vede dai rigori causati negli ultimi anni dai difensori.

La Juventus continua ad essere sterile, quasi nulla dal punto di vista offensivo: Vlahovic si ritrova spesso solo a fare a sportellate con i difensori avversari, nessun centrocampista riempie l’area, nessuna verticalizzazione, i terzini non riescono a fare una sovrapposizione degna di nota, il pallone gira spesso in orizzontale, in poche parole un deserto arido.

Allegri ripete sempre che non importa essere bellini e simpatici, meglio essere antipatici, ma il punto è che la Juventus al momento non è bellina e nemmeno vincente.

Oltre alla mancanza di un’identità chiara, destano preoccupazione la gestione degli infortuni: recuperi forzati di Rabiot e Di Maria che hanno portato ad alcune ricadute, problemi muscolari anche per Locatelli e il centrocampista francese che sono integri. A questo si aggiunge la gestione dell’infortunio Pogba.

Foto: Getty Juventus Salernitana

Infine, un altro aspetto che merita una riflessione è la gestione dello spogliatoio.

Dusan Vlahovic aveva preso il pallone per calciare il rigore, ma Bonucci glielo sottrae e si presenta lui sul dischetto (sbaglia il rigore, poi segna sulla ribattuta). Episodio grave che rischia di minare gli equilibri già precari dello spogliatoio.

In questo inizio di stagione, Vlahovic ha tirato rigori e punizioni, motivo per cui se il serbo ieri si sentiva di calciare il rigore, per quale motivo gli è stato impedito?

Allegri ha poi spiegato che trattandosi di un rigore importante era giusto lo tirasse Bonucci, demolendo in poche frasi un patrimonio tecnico da 80 milioni di euro.

Per il bene della squadra, degli equilibri interni, ma anche considerando l’importanza che il gol ha per un attaccante, resta incomprensibile la gestione di questo episodio.

Per battere Salernitana, Sampdoria e Fiorentina, non servivano di certo Chiesa, Pogba e Di Maria, il tecnico della Juventus non può realmente pensare questo e concedere alibi alla squadra e se stesso.

Mercoledì i bianconeri sono attesi da una partita tanto importante, quanto decisiva, per indirizzare il girone di Champions League, poi il Monza prima della sosta. La Juventus e Allegri non possono più sbagliare.

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