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Morata ricorda Berlino: “C’era un rigore, avremmo vinto”

Alvaro Morata ha rilasciato una lunga intervista a DAZN in cui ha ricordato la stagione ma anche i suoi trascorsi in bianconero, un’avventura che però potrebbe presto terminare vista la difficoltà di un accordo tra Juventus e Atletico Madrid.

Morata Juventus Spagna

LA STAGIONE

La squadra ha avuto una crescita importante e ci sono stati tanti momenti che hanno fatto la differenza per arrivare ad un salto di qualità. Siamo tornati ad essere la Juventus, all’inizio non era così. I rimpianti non servono a niente anche se ci sono state tre stagioni in una: vogliamo la finale di Coppa Italia, qualcosa che è stata data spesso per scontata.

IL FUTURO

Alla Juventus ci si gioca il futuro in ogni partita e allenamento, molti giocatori vogliono venire a Torino ed è normale provare tanta pressione. Ho sempre detto che do tutto per vincere, per la squadra, i compagni e i tifosi! Sono felice alla Juventus ma il futuro non dipende da me. I miei figli mi chiedono sempre di mettere l’inno!

TEVEZ

L’ho ringraziato perché non lo avevo mai fatto. Mi ha reso un vero calciatore ma per me è uno dei più forti di sempre e pochi giocatori saranno come lui nella storia: poteva vincere una partita da solo. Mi ha detto che non pensava avesse il fisico per giocare a sinistra. Io sono migliorato grazie a lui.

RIMPIANTO CHAMPIONS

C’era un rigore a Berlino. Se ci fosse stato il VAR avremmo vinto la Champions League! Quella è stata la sconfitta più dolorosa.

IL GIOCO

Mi piace fare pochi gol e vincere anche se alcuni preferiscono farne tanti, ma poi non vincono.

LE PASSIONI

Gioco a tennis da un anno e mezzo. Con Arthur abbiamo fatto una partita e si è presentato quasi sponsorizzato da un brand: aveva otto racchette ed era vestito di tutto punto, io ho giocato in costume e con una racchetta sola. Ho fatto 6-1 il primo set e lui se ne è andato! Piace anche a Rugani e Fagioli, forse in estate ce la faremo. Ho conosciuto Nadal grazie a Llorente e abbiamo fatto due palleggi.

DIFENSORI E IDOLI

I più forti sono Sergio Ramos, Chiellini, Bonucci e Barzagli. De Ligt è fortissimo ma anche Laporte. La difesa ti fa vincere, come l’Italia agli Europei e la Spagna di Xavi e Iniesta. I miei idoli sono Fernando Torres, Raul e Morientes.

This post was last modified on 15 Aprile 2022 - 12:03

Christian Carnevale

Laureato in Lettere, dottorando in Scienze Politiche all'Università di Roma La Sapienza, la cui passione per la storia delle relazioni internazionali non è inferiore a quella per il gioco più bello del mondo. Nella grande famiglia di Rompipallone dall'agosto 2019, sempre con uno sguardo ipercritico sul mondo del calcio.

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Christian Carnevale