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Ultim'ora Juventus

L’inutile guerra e la probabile catastrofe: la “finta” Super League costerà la vera Champions League

La Juventus rischia davvero grosso. In questi giorni le notizie si susseguono e il minimo comun denominatore è sempre lo stesso: la guerra contro la UEFA che i bianconeri hanno intrapreso insieme a Real Madrid e Barcellona potrebbe portare le tre squadre ad essere escluse dalla Champions League per due anni. E questo per i bianconeri vorrebbe dire una catastrofe.

LA VENDETTA

La UEFA ormai è stata chiara: i club che non faranno mea culpa per il progetto della Super League pagheranno chiaro. Coloro che hanno scelto il “patteggiamento“, a quanto pare, dovranno pagare come multa il 5% dei loro introiti, una cifra considerevole ma tutto sommato contenuta per una società calcistica.

In un momento come questo dove si limano tutte le uscite anche 10 o 15 milioni di euro saranno un duro colpo per le casse disastrate dei club europei, che ancora devono riprendersi dallo shock economico causato dalla pandemia. La situazione per gli ex transfughi si è chiusa o quasi, ma senza troppi patemi.

Per Juventus, Real Madrid e Barcellona sembra proprio che non sarà così e la scure dell’UEFA potrebbe calare implacabile sulle tre società, che rischiano seriamente di non poter giocare per due anni le coppe europee (che, data la caratura dei tre club, significa praticamente la Champions League).

IL COMUNICATO

Questa mattina le tre società hanno dimostrato di fare sul serio e hanno emesso un comunicato congiunto per ribadire che la Super League era una proposta e la giustizia ordinaria (il tribunale di Madrid) si è già pronunciato a favore dei secessionisti. Ciononostante la situazione è abbastanza grave e la possibilità di ulteriori problemi sportivi è seriamente elevata: qui entra in scena la situazione della Juventus.

L’INUTILE GUERRA

Andrea Agnelli ha deciso di proseguire per la sua strada. Non è certo che i tre club possano chiedere danni milionari ai transfughi, che li hanno esposti alla gogna pubblica (e non solo), ma la Juventus ormai è in aperta guerra con le istituzioni del calcio europeo per volontà del suo Presidente. Che ha alleati potenti, va detto, ma che ormai sta combattendo contro i mulini a vento.

Ormai la Super League non si farà. L’associazione dei club si è formalmente sciolta a causa del contratto iniziale che implicava tale eventualità se rimanevano nel consesso meno di nove società. Continuare nell’attaccare costantemente la UEFA porterà solo ad aumentare i problemi per i bianconeri, che non ne otterranno praticamente nulla.

La via d’uscita ancora c’è ma il Presidente della Juventus sembra non volerla percorrere. L’autodafé pubblico e la sottomissione alla UEFA sono ciò che Agnelli vuole evitare e il comunicato di oggi parla chiaro: non saranno accettate nuove pressioni. Il problema è che la UEFA ha il coltello dalla parte del manico e nessun tribunale eviterà alla Juventus le sanzioni che questa deciderà.

LA CATASTROFE

I bianconeri restando fuori dalla Champions League perderebbero 90 milioni di euro l’anno. La cifra è astronomica, pari al 25% del fatturato della squadra. Moltiplicato per due anni il risultato è chiaro: una catastrofe economica e sportiva. I campioni non potrebbero rimanere per entrambe le ragioni e la squadra diverrebbe l’ombra di sé stessa.

La Juventus rischia di distruggere quanto fatto negli ultimi dieci anni per la semplice volontà di continuare a premere su un progetto ormai andato in malora. La situazione è abbastanza preoccupante e Agnelli dovrà prendere una decisione per il bene della società: l’inutile guerra contro la UEFA sta portando guai alla squadra in maniera potenziale, sta a lui dover cercare di non farli diventare reali.

This post was last modified on 11 Maggio 2021 - 14:49

Christian Carnevale

Laureato in Lettere, dottorando in Scienze Politiche all'Università di Roma La Sapienza, la cui passione per la storia delle relazioni internazionali non è inferiore a quella per il gioco più bello del mondo. Nella grande famiglia di Rompipallone dall'agosto 2019, sempre con uno sguardo ipercritico sul mondo del calcio.

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Christian Carnevale