Un chiaro punto di svolta per Dybala

Il destino di Paulo Dybala è sempre più incerto. Mentre c’è chi come Fabrizio Ravanelli sostiene che il club debba pagare al suo numero 10 tutti i 15 milioni chiesti dal procuratore di Dyba, molti altri, tra cui una vasta schiera di tifosi, sono convinti che ormai il tempo di Paulo Dybala alla Juve sia terminato.

Il 2020 è stato in tutto e per tutto un anno da incubo per l’attaccante, che come molti altri colleghi ha dovuto attraversare l’incubo Coronavirus, ritrovandosi infetto e con sintomi pesantissimi, che per oltre 40 giorni lo hanno spossato in termini fisici.

Anche passata la convalescenza e tornato agli allenamenti, Dybala ha dovuto faticare moltissimo per ritrovare una forma fisica accettabile: “Dopo 5 minuti di allenamento ero già a corto di fiato, una sensazione terribile” ha confidato negli scorsi mesi il bianconero.

Dopo la fugace parentesi positiva della vittoria del nono scudetto consecutivo per la Juve, Dybala non ha potuto ritrovare la stabilità fisica ed emotiva necessaria a dare il meglio nel rettangolo di gioco.

Le sue prestazioni, infatti, stanno continuando a subire un calo continuo, tanto da far diminuire in maniera drastica anche la sua valutazione sul mercato. Quanto vale oggi un Dybala stanco, fisicamente e moralmente provato, che molti credono non sia nemmeno l’ombra del se stesso dei tempi d’oro? Un riscatto tra i 65 e i 70 milioni di Euro.

Quanto chiede invece oggi, Dybala, per il rinnovo del suo contratto? Ben 15 milioni di ingaggio: una cifra che la Vecchia Signora forse avrebbe sborsato a occhi chiusi se La Joya avesse mantenuto tutte le sue promesse, ma oggi le cose stanno molto diversamente.

Paulo Dybala ha accusato continuamente problemi muscolari, fin dall’inizio della stagione.

Di sicuro i preparatori non mancano di attenzioni per il recupero, con fisiochinesiterapia manuale e strumentale, programmi di allenamento individualizzati combinati con glutammina per favorire l’ingrossamento delle fibre muscolari al fine di sopportare meglio i ritmi serrati di esercizio per recuperare. Il perdurare della cattiva condizione lascia pensare che i problemi siano altri, più profondi.

Un solo goal in Champions e una serie di esclusioni dalla rosa dei titolari sempre più difficili da digerire (come quella nella gara contro il Parma), hanno fatto sì che Dybala si trasformasse lentamente in un uomo marginale per la squadra e oggi c’è solo una domanda che tutti si stanno ponendo: che senso ha continuare ad alzare un muro di gomma con la dirigenza Juventus? Il club bianconero non ha intenzione di versare più di 11 o 12 milioni per il Dybala che versa nelle attuale condizioni fisiche: lui ha fatto sapere che non se ne parla nemmeno.

Quale sarà il destino sportivo di uno degli uomini – simbolo della Juventus degli anni recenti? Non è ancora possibile dirlo, ma il Barcellona pare sia disposto a organizzare uno scambio con Ansu Fati.

Rimane solo una certezza: la carriera di Paulo Dybala è a un inevitabile punto di svolta. Considerando le dinamiche economiche dei bilanci delle società calcistiche quotate, come appunto la Juventus, in mancanza degli introiti derivanti dal pubblico e la correlata diminuzione di quelli dovuti al merchandising i compensi esosi saranno sempre di più un privilegio per pochi giocatori in grado di rendimenti stellari con la palla fra i piedi.

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