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Szczesny si racconta: “Portiere grazie a mio padre, non leggo i giornali italiani”

Wojciech Szczesny è alla seconda stagione da titolare con la Juventus ed è ormai uno dei migliori portieri al mondo: lo testimonia l’inserimento nei dieci candidati al Premio Jašin, il “pallone d’oro” dei portieri assegnato da France Football. Il polacco si è raccontato ai microfoni di JTV:

Mio padre mi ha spinto a diventare portiere siccome ero il più alto tra i miei amici e quello più bravo con le mani: essere portiere è una cosa che nasce dentro di te, non puoi decidere di diventarlo. In realtà preferisco le parate semplici perché significa che nella preparazione non hai sbagliato nulla, i miracoli invece nascono da errori individuali. Sono felice di mio figlio che ha un anno e mezzo: gioca sempre con il pallone tra le mani, anche se potrebbe diventare cantante come mia moglie; forse potrebbe fare entrambi, tanto alla Juventus c’è poco da parare. A mia moglie una volta ho scritto una canzone d’amore, fa strano anche a me pensare che un uomo alto due metri possa farlo. Non leggo i giornali, non lo facevo neanche all’inizio quando non conoscevo l’italiano. Mi fanno ridere le pagelle: nella stessa partita un giornale dà 7.5 a Higuain, un altro 5.5, sono sempre discordi.

This post was last modified on 30 Novembre 2019 - 13:06

Christian Carnevale

Laureato in Lettere, dottorando in Scienze Politiche all'Università di Roma La Sapienza, la cui passione per la storia delle relazioni internazionali non è inferiore a quella per il gioco più bello del mondo. Nella grande famiglia di Rompipallone dall'agosto 2019, sempre con uno sguardo ipercritico sul mondo del calcio.

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Christian Carnevale