Marchisio dopo la rapina: “Chi sta male può anche arrivare a fare ciò”

L’ex giocatore di Juventus e Zenit San Pietroburgo Claudio Marchisio è stato vittima martedì sera di una rapina nella sua villa di Vinovo, dove cinque persone armate hanno costretto l’ex calciatore e la moglie ad aprire la cassaforte di casa e hanno rubato loro una serie di oggetti preziosi. Intervistato dal Corriere della Sera, Marchisio ha fatto sapere che “è stata tosta, perché due pistole vere non le avevo mai viste e stavolta le avevamo puntate alla testa, ma siamo riusciti a restare lucidi“. In casa fortunatamente non c’erano i due figli: “Avevo paura per me, per mia moglie Roberta e ringraziavo il cielo che in casa non ci fossero i nostri figli. Erano a giocare a pallone, dovevano rientrare alle 8 accompagnati dal nonno e l’allenatore è stato il primo a insospettirsi perché non rispondevamo al telefono“. Dopo aver superato gli attimi di paura iniziali, Marchisio sostiene che chi compie atti di questo tipo non possa essere giustificato, anche se “chi sta male, chi ha fame, non ha paura e può anche arrivare a fare ciò. Sono cose che accadono da tutte le parti, perché la differenza tra ricchi e poveri è ovunque“. Infine, il principino ha espresso il suo parere sui commenti ironici apparsi sui social: “Si commentano da soli. Io esprimo le mie idee nel rispetto di quelle altrui. I social possono essere un modo anche per capire meglio le nostre abitudini, dove e come viviamo, forse i rapinatori li hanno usati per questo. Altri se ne servono per offendere. Non penso solo a me o alla mia famiglia. Io preferisco socializzare la nostra voglia di un mondo migliore“.

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