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Editoriale

Le prime amichevoli di Sarri: cosa funziona e cosa no nella sua Juventus

Mancano meno di dieci giorni al primo match ufficiale della nuova Juventus targata Maurizio Sarri e, inevitabilmente, cresce l’attesa nei tifosi della Vecchia Signora.

Come si presenteranno i bianconeri al Tardini di Parma?

Per rispondere a questa “semplice” domanda, proverò ad analizzare cosa ha funzionato e cosa no nelle prime amichevoli del nuovo tecnico.

La fase difensiva: rimandato

Nove reti subite in cinque partite, due delle quali contro squadre di livello decisamente inferiore (Selezione Team K-League e Novara): questo il bottino difensivo della nuova Juventus di Maurizio Sarri.

Numeri che, a primo impatto, sembrano fare impressione, ma che non devono assolutamente stupire. La mancanza di equilibrio tra la fase difensiva e quella offensiva, infatti, è una caratteristica intrinseca del calcio di Sarri.

Nonostante un leggero cambiamento nella seconda parte di stagione con il Chelsea, le difese del tecnico napoletano non sono mai state dei fortini inespugnabili, a differenza del suo predecessore in bianconero, che tanto puntava su questo aspetto.

Un aspetto sul quale si dovrà certamente lavorare, in virtù di un’Inter che, con l’arrivo di Antonio Conte, potrebbe dar vita a una granitica difesa a tre composta da Godin, Skriniar e De Vrij.

E se i campionati li vincono le migliori difese…

La comunicazione: rimandato

Prima del suo approdo in bianconero, in molti hanno accusato Maurizio Sarri di non essere adatto al cosiddetto “stile Juve“, inteso come un modus operandi basato sull’eleganza e sulla comunicazione velata ma efficace.

Ai tempi di Napoli, infatti, il nuovo tecnico bianconero aveva dato vita a conferenze stampa spesso polemiche e dai toni accesi, senza dimenticare quel dito medio rivolto proprio verso i tifosi bianconeri.

Se nella conferenza stampa di presentazione Maurizio Sarri fu impeccabile, il suo reale modo di essere è lentamente emerso nel corso delle amichevoli di ICC.

Prima la discussione sul “caso Cristiano Ronaldo” al termine del match contro la selezione Team K-League, e poi le parole sul mercato subito dopo la sconfitta rimediata contro l’Atletico Madrid, hanno fatto storcere il naso a molti tifosi della Vecchia Signora e non solo.

Anche su questo aspetto, c’è ancora molto da lavorare.

La fase offensiva: promosso

Eccoci arrivati al fulcro del gioco di Maurizio Sarri: la fase offensiva.

Partiamo da un semplice presupposto: il tempo per lavorare, fino a questo momento, non è stato moltissimo. Tra amichevoli in giro per il mondo, infortuni vari e giocatori che sono rientrati a blocchi dalle vacanze, il nuovo allenatore della Juventus non ha ancora potuto trasmettere la propria “filosofia” alla squadra.

Nonostante ciò, qualcosa di buono nel reparto avanzato si è visto. Al di là delle manovre di gioco, a tratti più fluide e veloci, c’è la sensazione che alcuni giocatori possano essere totalmente recuperati, dopo un’annata con più ombre che luci.

Primo su tutti? Douglas Costa, apparso particolarmente in forma contro l’Atletico Madrid. Un giocatore di questo tipo, con Maurizio Sarri, potrebbe finalmente fare quel salto di qualità che finora gli è spesso mancato.

Simone Nasso

This post was last modified on 16 Agosto 2019 - 11:23

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