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Editoriale

La grande Juve ed il vizio delle partite non chiuse

All’indomani del primo stop stagionale, la Juventus deve già scrollarsi la polvere di dosso e guardare avanti. Non c’è tempo per i mea culpa, per puntarsi il dito l’un l’altro o per cercare alibi che non esistono. La sfida con il Manchester United ha un’importanza fondamentale, permetterebbe ai bianconeri di chiudere il girone d’andata a punteggio pieno. Così facendo, CR7 e compagni, avranno un piede e mezzo agli ottavi, con ancora ben tre partite da disputare. Inutile dire che certe disattenzioni, in campo europeo, non sono ammesse. Soprattutto da un Massimiliano Allegri che davanti ai microfoni ha dichiarato “Questo pareggio fa bene”, ma negli spogliatoi avrà tirato le orecchie a più di qualcuno. Inutile, oltretutto, dare la colpa a chi da subentrato non è riuscito a metterci una pezza come spesso accade.

La Juventus, però, non è nuova ad esiti di questo genere. Negli ultimi anni ha più volte mostrato questa pecca, questo punto debole, ossia il non saper chiudere le partite. Andando a ritroso troviamo molti match terminati come quello di ieri sera, pareggi ottenuti a causa della mancanza di cattiveria quando si è sull’1-0. Ne è certamente un esempio Crotone-Juventus dello scorso 18 aprile. In quel caso i bianconeri erano in vantaggio dal 16′, subirono un goal a circa mezz’ora dalla fine, ma non riuscirono più a rimontarlo. Juventus-Lazio ne è un altro esempio. Lo scorso 14 ottobre, infatti, la Juventus andò in vantaggio al 23′ e, non curante del dover chiudere la gara, subì prima il pareggio, poi la rete dello svantaggio. O ancora, in ben due casi per Atalanta-Juventus. Il primo ottobre scorso i bianconeri erano in vantaggio di ben due goal già dopo poco più di venti minuti, ma vennero comunque rimontati dai bergamaschi. Il 28 aprile 2017, invece i bianconeri risposero bene rimontando l’1-0 dei nerazzurri, ma subirono il goal del 2-2 al 90′.

Sono tantissime la situazioni in cui la Juventus ha perso punti perché incapace di chiudere la gara. Una Juve che troviamo sempre migliore, sempre più forte, ma nonostante ciò, continua a mantenere i soliti, vecchi, brutti, vizi. 

Alessandro Zanzico

This post was last modified on 21 Ottobre 2018 - 15:52

Alessandro Zanzico

Aspirante giornalista. Classe 1998, Alessandro Zanzico collabora con Spazio J dopo essere rientrato fra i vincitori del "Master in Giornalismo Sportivo 3.0"

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