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Editoriale

WW | Woman of the week: Laura e il suo ginocchio bionico

Il ricordo del campionato vinto ai rigori è ancora vivo in ognuno di noi: le ansie delle giornate seguite al calo di aprile, le paure di dover buttare tutto via dopo una stagione al limite della perfezione, sono finalmente svanite. La Juventus Women conquista il suo primo trofeo della storia, al primo anno di esistenza. Nella partita andata in scena a Novara c’è una figura che, più di tutte, ha voluto questa finale: si tratta di Laura Giuliani, la nostra Woman of the week.

STAGIONE DA INCORNICIARE

C’è stato un momento in cui sembrava che la difesa della Juventus fosse impossibile da superare: nessun gol subito a Vinovo, solo tre reti segnate dalle avversarie nel girone d’andata, peraltro sempre e solo da calcio piazzato (un rigore contro l’Empoli, una punizione dalla distanza contro il Pink Bari e direttamente da calcio d’angolo contro il Tavagnacco). Un ruolino di marcia estremamente invidiabile per Giuliani, che ha vissuto il suo momento magico giocando le partite quasi da spettatrice in campo. Quasi però: impossibile non sentire la sua grinta urlata alle compagne durante le partite, la sua voce si fa valere e non poco. E quelle volte che viene chiamata in causa risponde presente. Al termine della stagione il tabellino segnerà in totale nove reti subite, risultando largamente la difesa meno battuta del campionato. Non male per il portiere titolare della Nazionale.

TAVAGNACCO E BRESCIA

Sette minuti: così poco è durata la sua ultima di campionato. Il ginocchio ha fatto crac, lei non può restare in campo. Laura deve uscire, dovrà stare in panchina a guardare le sue compagne vincere contro il Tavagnacco, seduta con la gamba appoggiata sopra ad un pallone. Fuori dal campo di Vinovo era con le stampelle e il ginocchio fasciato: impossibile non pensare ad un campionato finito per lei. Erano già usciti articoli allarmanti riguardo alle sue condizioni: rottura del crociato, recupero lunghissimo, stagione strafinita. Invece i dubbi si rincorrono: Laura vuole giocare, eccome. Il ginocchio fa male, ma la voglia di alzare il primo scudetto è troppa. Guarino fa la sua scelta: Giuliani convocata, ma assieme a lei anche il terzo portiere Prundeanu. Non si ha idea se sarà lei a difendere la porta nella finale, ma le chances aumentano. E difatti gioca lei: una partita tutto sommato tranquilla, anche se quell’uscita pazza nel secondo tempo ha tolto qualche anno di vita ai tifosi bianconeri. In fondo il portiere è quel ruolo in cui è più facile ricordarsi della papera col Tavagnacco e col Brescia in Coppa Italia che non del rigore parato col Verona. E proprio ai rigori si compie il destino: Daleszczyk ipnotizzata, poi l’urlo finale.

E ORA RIPOSO

Il ginocchio ha retto il colpo, ma ha avuto comunque bisogno di essere operato. Non si sa quanto ci metterà a tornare sana e arruolabile, di certo salterà la partita della Nazionale contro il Portogallo. Si riprenderà Laura; magari le sue vacanze non saranno come avrebbe voluto, vista la situazione del ginocchio, ma anche per lei è estate. Anche per lei è arrivato il meritato riposo post vittoria scudetto.

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