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Editoriale

WW – Woman of the week: Katie Zelem, quest’inglese con furore…

Pensi all’Inghilterra e pensi all’english humour. Magari viene in mente Mr.Bean, piuttosto che Benny Hill. Pensi all’Inghilterra e pensi a Londra, al proper english, a Shakespeare e al perfetto aplomb. Magari viene in mente la Regina Elisabetta, piuttosto che Hugh Grant. Poi ti capita di vedere Katie Zelem, e allora capisci che cercare di etichettare una persona in base ai luoghi comuni è quanto di più inutile si possa fare al giorno d’oggi.

UN PERSONAGGIO

Nel momento in cui ho saputo che la Juventus aveva acquistato Katie Zelem, mi sono messo a cercare informazioni su di lei. Ok, è una giocatrice inglese nata del ’96 ad Oldham, provincia di Manchester. Muove i suoi primi passi vicina all’Old Trafford, per poi vestire un altro red, quello che si trova nella vicina Liverpool. La sua bravura la porta a vestire la maglia della Nazionale Inglese, facendosi tutta la trafila delle giovanili fino ad arrivare alla Prima Squadra. Questi sono dati analitici che chiunque può trovare, che possono dire qualcosa sulla giocatrice ma non molto sul suo modo di giocare e, soprattutto, che persona sia. Infittisco le ricerche e scopro dei video, registrati durante un ritiro in Nazionale, con lei che fa balli di gruppo con le compagne. Non sono video imbarazzanti, ma ti lasciano il sorriso addosso: vedi una ragazza che trascina le altre per ballare Thriller di Michael Jackson. Il mio pensiero è stato: “questa ragazza è un personaggio”. Me ne sono convinto quando l’ho vista di persona per la prima volta: dopo la partita con la Res Roma, in attesa della conferenza stampa di mister Guarino, la vedo uscire da una stanza con i capelli completamente bagnati. Penso che una ragazza dovrebbe avere il terrore dei capelli crespi, o magari la paura di soffrire per la cervicale. Ma lei no, lei va avanti con sicurezza. Con i capelli bagnati. Di nuovo compare quel sorriso di cui parlavo prima.

INCURSIONISTA

La più grande qualità che ha questa ragazza è l’inserimento senza palla in area di rigore: quando la Juventus attacca bisogna sempre buttare un occhio su di lei, non sai mai cosa può fare. Ha una grande personalità che ha convinto Guarino a puntare su di lei, ma non sempre è riuscita a metterla in campo. Vuoi per una questione di lingua (non è facile imparare l’italiano eh!), vuoi per l’ambientazione in un campionato diverso in una squadra diversa con compagne mai viste prima… sta di fatto che capitava di vederla uscire alla fine del primo tempo e non vederla rientrare nel secondo. O ancora peggio stare in panca.

Ha un gran tiro, soprattutto da fuori: spesso si prende il compito di battere le punizioni, ma solo nell’ultima partita abbiamo potuto ammirare per davvero le sue doti balistiche. Una pennellata su punizione e una bomba dalla distanza sublimano quella che, ad oggi, è la sua miglior prestazione (e che la rendono la nostra prima WW dell’anno). Legittimo chiedersi come si possa fare a meno di una giocatrice come lei, nonostante il parco delle centrocampiste sia davvero agguerrito. La verità, come già detto in precedenza, è che sarà difficile per tutte trovarsi un posto da titolare inamovibile.

I CAN GET SATISFACTION

Al termine della partita con la Fimauto Valpolicella, Katie è uscita dal campo stanca, ma con la felicità addosso. Si guardava intorno e sorrideva, non poteva farne a meno. Ha fatto una partita bestiale, ma più di tutto aveva la soddisfazione tatuata addosso. Quel sorriso che quando lo incroci ti contagia. Go on Katie, we are with you!

This post was last modified on 18 Gennaio 2018 - 21:43

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