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Editoriale

Gonzalo Higuaín, l’uomo a metà: cambia la tua prestazione con un gol

Il più osannato e il più criticato, il più pagato e il più atteso. Quello più in crisi nel momento di crisi: sì, è proprio lui, Gonzalo Higuaín. Prima l’astinenza da gol e poi le brutte prestazioni, eccezion fatta per Udine. Perché con i friulani c’è stato un cenno di ripresa, ma qualcosa è mancato. Qualcosa che, nel bene o nel male, per lui fa la differenza.

LA MALEDIZIONE DEL GOL

Contro la Spal era un’occasione ghiotta, anzi, ghiottissima. Il Pipita poteva tornare a fare quello che meglio sapeva: sfondare la rete. Ebbene, dopo un primo tempo in cui è stato poco coinvolto, al 64′ della ripresa, il momento è finalmente arrivato. Ce l’ha fatta, il digiuno è finito. 99 gol in Serie A per lui, e da quel momento in poi tutta un’altra storia. Più movimento, maggiore grinta e volontà. Finalmente si riaccende la lampadina. Lo dimostra il fatto che quasi allo scadere riesce nuovamente a segnare, dribblando il povero Gomis e insaccando con facilità il gol del 5 a 1. Peccato che il VAR non gradisca quel millimetro in fuorigioco. E vabbè, il centesimo può attendere. Stasera però si è avuta una prova certa, matematica: senza il gol, Gonzalo non è lui.

E ORA?

Crisi finita? Higuaín ritornato? La verità è che lui non è mai andato via. Semplicemente è un attaccante, e come tanti attaccanti vive nel sogno e nell’incubo: quello del gol. Se non si segna qualcosa irrimediabilmente non va. Cambia la testa, le gambe pesano, la freddezza si riduce. Ma basta un attimo, una frazione di secondo, un calcio al pallone come si deve per scacciare via tutto. Un campione vero però sa che arrivati ad un certo punto della propria carriera bisogna domare la “bestia del gol”. Contro l’Udinese ha dimostrato di saper giocare per la squadra, da campione, anche senza segnare. Il segreto ora è riuscirci ancora e ancora, dosando sempre meglio la dipendenza dalla rete. Perché il 100 prima o poi arriva. Che sia col Milan o con la Sampdoria, poco importa. Ciò che conta è che Gonzalo sia sempre Gonzalo, e non soltanto quando corre ad esultare sotto la curva. Perché ha dimostrato di saperlo fare, così come stasera ha dimostrato a se stesso di saper ancora segnare. Basta averne la consapevolezza.

La consapevolezza che non è il gol a fare Gonzalo Higuaín. Ma è Gonzalo Higuaín a fare il gol.

This post was last modified on 26 Ottobre 2017 - 03:08

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