Riccardo Orsolini, giovane calciatore della Juventus in prestito all’Atalanta, è stato intervistato da “vivoazzurro.it” in merito alla sua convocazione nella nazionale Under 21. Orsolini ha parlato a 360 gradi, dalla sua infanzia fino ad arrivare al trasferimento dall’Ascoli all’Atalanta. Ecco le sue parole.
“Si può dire che sono nato con il pallone tra i piedi! Ho iniziato a giocare nella piazza del mio paese, Rotella (in provincia di Ascoli Piceno n.d.r), poi a scuola calcio e quindi nel vivaio e nella prima squadra dell’Ascoli. Sono riuscito ad approdare in Serie A grazie alla mia passione per questo sport e ai miei genitori che hanno fatto tanti sacrifici per aiutarmi. Per questo li ringrazio tanto.”
“Sono un mancino naturale, mi piace giocare sulla fascia destra, a piede invertito, per calciare in porta o andare sul fondo e saltare l’uomo. Difetti… mi manca un po’ di fisicità, e vorrei crescere ancora nella fase difensiva, che per gli esterni di oggi è molto importante. Tecnicamente mi piacerebbe anche migliorare il mio piede destro. Per quel che riguarda i pregi direi il dribbling e il fiuto per il gol.”
“Nessuno in particolare. Cerco di apprendere un po’ da tutti: dai compagni, dai grandi campioni, dagli allenatori.”
“Ho cambiato parecchie abitudini, ora vivo solo, prima ero con la mia famiglia. E’ la prima volta che “esco di casa”, e devo prendere confidenza con questa nuova realtà. Comunque ho 20 anni e sono abbastanza grande per cavarmela da solo. Ascoli come città è più piccola e tranquilla, mentre Bergamo un po’ più vivace, ma mi sto ambientando e mi trovo già molto bene.”
“Ora ne ho molto poco, a dire il vero! Diciamo che generalmente mi piace stare a casa a riposarmi, magari a leggere le biografie e le autobiografie dei campioni che hanno fatto la storia del calcio. Sono curioso di conoscerne la vita, e cerco sempre di carpirne qualche insegnamento. Musica? Sì la ascolto come molti ragazzi, sono un tipo da “hit del momento”.
“Al momento quando ho ritirato il premio non ci ho pensato, perché mi sembrava un sogno. Sinceramente, non ci speravo prima di partire per il Mondiale. E’ successo tutto in fretta, ed è stato un mix di emozioni incredibili.”
“E’ un motivo di orgoglio, vuol dire che nella scorsa stagione ho fatto qualcosa di buono, spero che sia un punto di partenza. Vengo qui con tanta umiltà, voglia di imparare e mettermi a disposizione di mister e compagni. Ci aspettano due amichevoli molto toste, specialmente quella con la Spagna, che pur avendo iniziato, come noi, un nuovo ciclo, sarà sicuramente una squadra tecnicamente temibile con un’identità di gioco ben definita.”
“L’ossatura è composta dai ragazzi che hanno preso parte al Mondiale Under 20, ci sono parecchi 97, come me alla prima chiamata. Poi c’è qualche “veterano” dell’Under 21 e alcuni ragazzi più giovani, ma molto promettenti. Credo sia un bel mix per questo gruppo che ha tanta voglia di fare.”
This post was last modified on 30 Agosto 2017 - 23:59