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Editoriale

Nel segno di Baggio per diventare grande: Bernardeschi-Juve, un binomio destinato ad essere vincente

Fino a qualche mese fa, nella città di Firenze, al nome di “Brunelleschi” si potevano evocare sostanzialmente due figure: il grande scultore quattrocentesco e un giovane ragazzo del ’94 che incantava una città intera con il numero 10 sulle spalle. Ad oggi, gli entusiasmi dei tifosi viola, come comprensibile, si sono esauriti, anche se mai soprannome fu così azzeccato. Stiamo parlando di Federico Bernardeschi da Carrara che, proprio come il noto scultore, riesce a creare veri e propri capolavori. La differenza è che, al posto di uno scalpello, l’ormai ex viola utilizza il pallone. Il suo infatti è un talento indiscusso ma, vista l’età, ancora grezzo, da coltivare. In altre parole, manca ancora un definitivo salto di qualità e Torino è sicuramente il luogo adatto per compierlo.

BERNARDESCHI COME BAGGIO: DAL VIOLA AL BIANCONERO PER DIVENTARE GRANDE

“Come Roberto Baggio, anche mio figlio potrebbe giocare nella Juventus. È un sogno per ciascun calciatore che possieda le giuste ambizioni: cambieremmo autostrada e direzione. Con la gioia nel cuore”

Queste sono state le (presunte) parole del padre del giocatore rilasciate ieri, poi smentite da quest’ultimo. In ogni caso, le analogie col “Divin Codino” sono molte. Tralasciando il contestatissimo passaggio dalla Fiorentina alla Juventus, in comune i due hanno sicuramente un talento non comune. Bernardeschi infatti è uno dei giocatori italiani più forti in circolazione e la sua carriera, così come i suoi numeri, lo certificano. Gli inizi con la primavera viola da capitano prima dell’ottima annata a Crotone che gli è valsa la permanenza nella Fiorentina. Adesso la Juventus, per quella che si appresta ad essere la tappa più alta della sua carriera. A consentire il suo contestatissimo passaggio alla Vecchia Signora è stata una stagione super vissuta alla corte di Paulo Sosa, condita da 14 gol e 5 assist tra Serie A, Europa League e Coppa Italia.

LA JUVE RISPONDE ALLA CONCORRENZA “METTENDO LE ALI” PER CONTINUARE A VINCERE

Sicuramente stiamo parlando di un giocatore che arriva al momento giusto nel posto giusto. Da un lato la sua voglia di vincere che probabilmente è stata la ragione che l’ha portato a lasciare la “sua” Firenze, dall’altro una squadra che aveva bisogno di un colpo importante per rispondere alla concorrenza e poter proseguire un percorso vincente.

Probabilmente questa Juve ci è riuscita ancora una volta. La concorrenza sicuramente si è rinforzata con Napoli e Milan che rimangono le più accreditate contendenti al titolo. In ogni caso, se parliamo della vincente compagine bianconera che riesce ancora a spendere 90 milioni per assicurarsi due esterni come Douglas Costa e Bernardeschi, scaramanzia permettendo, parlare di lotta Scudetto è quasi utopia.

BERNARDESCHI PRONTO PER LA NUMERO DIECI?

Nel frattempo, i tifosi viola, come prevedibile, hanno espresso il loro pensiero attraverso alcuni striscioni di contestazione diretti proprio al loro ex pupillo. Curioso come essi stiano vivendo la stessa sensazione vissuta settimana scorsa dai bianconeri col passaggio di Bonucci al Milan. Questo a testimonianza del dato di fatto che le bandiere non esistono più nel calcio di oggi. Un dato di fatto, sì, però sempre difficile da mandare giù da parte di tutte le tifoserie.

La domanda ricorrente tra i tifosi bianconeri è: “L’ex viola sarà pronto per la 10?“. Risposta difficile e da valutare. Sicuramente questo non è un numero comune che tutti possono indossare. I requisiti per meritarsi una maglia così pesante sono consapevolezza e tanto, tantissimo talento. Quest’ultimo Bernardeschi lo possiede indiscutibilmente, ne ha fatto un marchio di fabbrica oserei aggiungere. Sul primo requisito invece si può solo valutare col tempo. Sicuramente la maglia bianconera l’ha voluta fortemente l’ex viola, tanto da andare allo scontro coi tifosi che lo avevano incoronato ad idolo. Allo stesso tempo però il peso non è da poco: succedere a gente come PogbaTevez, otre ai vari Del Piero e Platini non è facile ed il rischio di bruciarsi è evidente. Un rischio che a Torino però bisogna prendere sia perché “Berna” ne ha le capacità, sia perché è importante individuare una nuova bandiera, soprattutto dopo la cessione di Bonucci. Quel che è certo è che, a questo punto, il “Brunelleschi” ora si trasferisce a Torino e, finalmente, potrà indossare quella sciarpa bianconera rifiutata durante l’ultimo Torneo di Viareggio per iniziare a farne davvero uno stile di vita.

 

 

 

 

This post was last modified on 21 Luglio 2017 - 20:04

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