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Editoriale

Di nuovo sul luogo del delitto: Higuain torna a Udine dopo un anno

È il 75° minuto di Udinese-Napoli. I partenopei stanno perdendo 3-1, una sconfitta che potrebbe segnare l’uscita definitiva dalla lotta scudetto con la Juventus. A 7 giornate dal termine, infatti, gli uomini di Sarri si troverebbero distanziati di 6 punti da una Juve che sta facendo terra bruciata intorno a tutti i suoi avversari. Ma è proprio in questo minuto che si consuma l’atto di resa da parte degli azzurri. Gonzalo Higuain, ammonito, reagisce ai danni di un avversario, dopo un fallo, e viene espulso. Era il 3 aprile 2016, quasi un anno fa. La storia non finisce lì, e la conosciamo tutti. Tre giornate di squalifica, che costeranno 2 sconfitte al Napoli e lanceranno la Juventus verso il quinto tricolore di fila.

UN ANNO DOPO, NEL LUOGO DEL DELITTO

Un anno dopo arriva a Udine un Gonzalo Higuain (quasi) completamente cambiato. In primis, cambia il colore della maglia. Bianconero come la compagine di casa, ma con un’altra attitudine. Anche quest’anno Udine rappresenta uno snodo per lo scudetto, ma stavolta non sta rincorrendo, bensì è davanti. Di molto. Ma il cambiamento più importante per il Pipita è avvenuto all’interno, nel suo spirito, nella sua mentalità.

CAMBIAMENTO PSICOLOGICO

Lo sfogo di Higuain fu una conseguenza. Conseguenza di uno stato psicologico non sereno, di una squadra che non riusciva a stargli dietro, di un presidente che – come ha dimostrato in seguito – non stimava e da cui non si sentiva stimato. Tante cose, unite alla Juventus che scappava e gli “portava via” il suo sogno, quello di vincere lo scudetto, lo fecero scattare, infuriare, imbestialire. Dopo un anno, la situazione è totalmente ribaltata. Il Pipita si è tranquillizzato, sa di star facendo la sua parte alla Juventus e ha capito che, per vincere, non c’è bisogno soltanto di gol. Sacrificio, spirito di squadra, mentalità: le varie interviste rilasciate quest’anno hanno dimostrato questo suo cambiamento. Cambiamento che sta portando benefici a livello di gioco: Gonzalo è il primo che pressa gli avversari e chiama il pressing, si è adattato al ruolo di seconda punta quando si è infortunato Dybala: si è messo al servizio di Allegri. Un cambiamento nella sua testa che sta portando i suoi frutti. A lui e alla squadra.

LA COSTANTE

È cambiato tutto? Quasi. Cos’è, invece, rimasto uguale a un anno fa? Beh, l’anno scorso Higuain è diventato il più grande marcatore della Serie A in una singola stagione, arrivando a siglare 36 gol in 35 partite. Stagione che, con buona probabilità, non ripeterà mai, ma l’argentino nato a Brest non ha mai abbandonato la via del gol. 19 in campionato, capocannoniere alla pari con Dzeko e Belotti; in stagione i gol sono 23, dopo la seconda rete stagionale al Napoli in Coppa Italia. Un’unica costante, tanti cambiamenti: così il Pipita vuole ritornare a Udine, per chiudere un cerchio e vendicare l’amarezza di un anno fa. Sperando, ovviamente, che l’epilogo sia diverso: sia al Friuli, ma soprattutto alla fine della stagione.

This post was last modified on 20 Gennaio 2019 - 15:59

Luigi Fontana

Sono nato nel 1997 e sono laureato in Ingegneria Informatica. Il calcio è la mia più grande passione e scrivere è lo strumento che utilizzo per manifestare le mie idee e le mie emozioni. "Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è molto, molto più importante di quello".

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Luigi Fontana