Allegri mischia un po’ le carte in vista della partita di Champions con il Porto e in virtù di alcune defezioni dovute agli infortuni di Chiellini e Barzagli e alla squalifica di Mario Mandzukic. Il modulo resta lo stesso anche se molto diverso nella sua applicazione.
Stefano Sturaro agisce sulla destra dove di solito c’è Cuadrado, mentre a sinistra c’è Pjaca. Potrebbe essere definito anche una sorta di 4-3-3 il modulo proposto per la sfida col Palermo da Allegri, con Sturaro che aiuta Marchisio e Khedira (sostituiti poi da Lemina e Rincon). Dybala e Higuain sono al loro solito posto. In difesa Asamoah dà il cambio a Sandro, Alves panchina Lichtsteiner e Benatia fa coppia con Bonucci.
Il secondo gol arriva al 40′ con una magia di Dybala su calcio di punizione. Tiro dai 25 metri da posizione decentrata a superare la barriera e palla che si insacca dove Posavec non può arrivare. Anche senza Pjanic, la Juventus non perde efficacia sui calci piazzati.
Al 62′ è il solito Higuain a fare centro. Il gol numero diciannove dell’attaccante argentino arriva su imbeccata di Dybala che lo mette a tu per tu col portiere rosanero. Tocco sotto del Pipita che al primo pallone toccato in area non sbaglia. Impressionante. Il gol assomiglia a quello segnato con il Cagliari. All’88’ il risultato si fa ancora più rotondo. Higuain viene lanciato a rete da un errore di disimpegno dei difensori del Palermo. L’argentino di tacco serve un pallone di platino alla Joya che segna la personale doppietta.
Al 92′ Chochev segna il gol della bandiera ribadendo in rete un corner di Diamanti.
Il Palermo in partita non ci entra praticamente mai. La supremazia bianconera è lampante e si mostra soprattutto nella sicurezza di due uomini chiave della partita di stasera: Dani Alves che gioca da regista di fascia e fa uscire la Juve palla al piede dalla propria area di rigore e Marchisio, partita quasi perfetta del centrocampista, a parte un’ammonizione.
Marchisio gioca una partita diligente senza sbavature. Il gol che apre le marcature è uno scherzo per un giocatore che, nel suo passato da mezzala, ha fatto diversi centri. Quando la palla arriva tra i suoi piedi, gira con precisione e senza fretta.
Anche nelle situazioni più ingarbugliate, Marchisio gioca con ordine e non perde mai la calma. Riesce anche ad uscire da situazioni di 1 vs 2. Maiuscola, quindi, la prestazione di un giocatore imprescindibile per come mixa classe e senso della posizione. Il migliore in campo dopo Dybala.
Nel secondo tempo, neanche quello. Pjaca sparisce dal campo. La prova di Sturaro, invece, è all’altezza della situazione. Il centrocampista non ha la classe di Cuadrado e non parte palla al piede mettendo nel panico i difensori avversari, ma è giusto così: le sue caratteristiche sono ben diverse. Difatti, Sturaro gioca sulla destra come il colombiano, ma per peculiarità sostituisce Mandzukic.
Cuadrado una volta entrato ha anche un paio di occasioni per andare a rete, ma non concretizza.
La Juventus voleva vincere e convincere. Voleva farlo facendo riposare alcuni titolari della partita che verrà disputata il 22 febbraio in Portogallo. Voleva ridare smalto a Dybala un po’ “intristito” dai pochi gol segnati. La Juventus voleva arrivare alla partita di Champions nei migliori di modo. Obiettivi tutti centrati.
Situazione di classifica tranquilla: +10 sulla Roma e +12 sul Napoli che, dunque, al massimo potranno ristabilire le vecchie distanze. Ora testa solo al Porto.
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This post was last modified on 18 Febbraio 2017 - 08:31