Higuain sta passando un periodo difficile: dopo l’arrivo alla Juventus il suo peso è diventato più importante delle sue prestazioni, insieme ad altre critiche ingiuste. L’unica cosa che può far sorridere il Pipita è che molti attaccanti bianconeri sono stati bistrattati ingiustamente, ve ne portiamo due esempi eclatanti.

È l’agosto del 1997. La Juventus scudettata di Lippi cerca rinforzi in attacco perchè Boksic è piaciuto, sì, ma non ha lasciato il segno e Vieri ha le valige in mano per andare all’Atletico Madrid. Come sostituire degnamente due giocatori di questa caratura? La dirigenza decide di puntare sul capocannoniere della appena trascorsa serie A, tale Filippo Inzaghi di cui si dice un gran bene. Anche davanti al capocannoniere uscente la tifoseria è però scettica: non basta la promessa di un Del Piero al massimo della forma che lo rifornirà costantemente di palloni, i due “sono troppo leggeri”. A sentirle ora queste parole sembrano niente meno che un’eresia, ma all’epoca la poca fiducia dei tifosi era palpabile.
I due li mettono a tacere portando a casa lo scudetto, una supercoppa e una finale di Champions sfortunatamente persa con il Real Madrid. Assieme segnarono 39 gol in singola stagione. Nessuno da allora è stato mai più scettico.
Ci spostiamo rapidamente alla stagione 2000/01. In
un bizzarro “sliding doors” Inzaghi e Trezeguet vivono insieme la rispettiva ultima e prima stagione in bianconero.
Il francese ci aveva tolto la coppa europea dalle mani solo pochi mesi prima e la Juventus ci si era fiondata per rinforzare l’attacco(dopo la fallimentare esperienza in bianconero di un altro francese, Thierry Henry “non adatto al campionato italiano”).
Il pubblico lo taccia come “troppo lento” ma verso la fine della stagione soppianta i due e diventa il miglior uomo gol della Juventus. Dopo la partenza verso il Milan di Inzaghi e di Kovacevic verso la Lazio, David, da ragazzo intelligente qual’è, ha la possibilità di dimostrare quello che ha imparato stando in panchina e alla prima stagione da titolare fa disastri.
Alle volte siamo troppo frettolosi nel giudicare i nostri bomber, vogliamo gol da loro. Subito. A raffica. Alle volte serve loro solo il tempo di ambientarsi in una squadra nuova.
Il Pipita ora ha l’opportunità di smentire tutti, come ha sempre fatto, a suon di gol, entrando tra i grandi bomber bianconeri.
This post was last modified on 16 Gennaio 2017 - 21:43 21:43