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Krasic: “Con Pirlo, Vidal e gli altri top player, forse la Juve era troppo per me”

Nel 2010 arrivò in Italia alla Juventus come uno dei migliori esterni nel panorama calcistico europeo, il suo però fu un flop, senza dubbio. Stiamo parlando di Milos Krasic. Oggi ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, dove parla del suo passato e dell’esperienza alla Juventus e della sua modesta ma felice esperienza attuale, in Polonia.

JUVENTUS. Parole dolci nei confronti di Del Neri, suo tecnico ai tempi della Juventus, e della stessa vecchia signora:  Si aspettavano di più? Ne sono consapevole, sono il primo a riconoscerlo: adesso, però, sto bene, ho trovato la mia dimensione. In Italia mi è mancata fortuna, forse il carattere: non ho la giusta ambizione per emergere. Ma, anche se la squadra non è andata bene, quell’anno in bianconero con Delneri non posso dimenticarlo. Mi ha accolto subito in un nuovo Paese e in un campionato difficile: è molto umano, sa capire i problemi e sa insegnare. Il suo 4­-4­-2 era perfetto per me. Si meritava una grande carriera e forse, come me, quell’anno ha perso la sua occasione. Adesso all’Udinese farà bene: c’è un ambiente sano e, se ha tempo, lui sa fare giocare bene le squadre. Può davvero rilanciarsi, se lo merita”.

UMILTA‘. Tutto si può dire di Krasic ma non che non fosse un ragazzo umile, lo dimostra in questa intervista quando parla di Conte e soprattutto dell’anno in cui vinse lo scudetto insieme a tanti campioni: “Conte? Il cambio di modulo mi ha penalizzato, nel 3­-5­-2 non c’era più posto per me. E poi erano arrivati giocatori di un livello superiore, lo ammetto: una squadra in cui ci sono PirloVidal e altri top player, forse era troppo per me. Ma non do mai le colpe agli altri, magari potevo semplicemente allenarmi meglio e applicarmi di più: la responsabilità sono solo mie, non certo di Conte. Lui era un martello, forse troppo duro ma preparatissimo: non mi stupisce che abbia fatto questa carriera. Resta uno dei migliori”.

ALLEGRI. Sulla Juventus attuale, complimenti per Allegri e per la difesa azzurra, un pensiero al suo vecchio amico Vucinic e il tifo in Europa, quello per Krasic ha ancora i colori della Juventus: Allegri me lo ricordo al Milan quando vinse lo scudetto: si capiva che era bravo e che avrebbe fatto strada. Adesso ha in mano una squadra super con Pjanic e Higuain. Ormai è al livello delle quattro-­cinque che possono vincere la Champions. Mi piacerebbe davvero, in Europa tifo solo Juventus. Cuadrado è un gran giocatore, ma Dani Alves è forse il migliore nel suo ruolo e il fatto che sia arrivato a Torino dà l’idea della nuova squadra. In più, Lichtsteiner me lo ricordo eccome: sempre avanti e indietro… Con chi sono rimasto in contatto? Purtroppo con nessuno, anzi mi piacerebbe salutare gli italiani della difesa: Buffon, Barzagli, Chiellinie Bonucci. Fin quando c’era il mio amico Vucinic, mi sentivo più spesso: lui è un po’ come me, avesse avuto la grinta di un Tevez, sarebbe stato l’attaccante perfetto”.

POLONIA. Krasic nella sua esperienza in Polonia, al Lechia Danzica, sembra aver trovato tranquillità e l’ambiente giusto per esprimersi ai suoi livelli: “Da due anni sono in questa piccola squadra della Polonia, ma una bella città e lo stadio è caldo. L’anno scorso siamo arrivati a metà classica e ho giocato bene: quattro gol e cinque assist. Da quest’anno faccio pure il capitano”.

Aristide Rendina

This post was last modified on 14 Ottobre 2016 - 14:06

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