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Palermo-Juve, le pagelle dei bianconeri: tanti rimandati, si salvano in pochi

Di sofferenza: sotto una strana pioggia siciliana. Una Juventus brutta strappa tre punti a Palermo, dopo una partita difficile: rosanero ordinati e compatti. Pochi spazi per i bianconeri, che si sono mostrati molto imprecisi nei passaggi. Colpa della stanchezza e di un centrocampo ancora alla ricerca di geometrie: ecco le pagelle degli uomini di Allegri.

Le pagelle

BUFFON, 6 – Il Palermo ci prova, ma è davvero poca roba. Gigi ringrazia: chiamato in causa raramente e solo per ordinaria amministrazione.

BARZAGLI, 6.5 – Nel momento della difficoltà, viene fuori Barzagli. Verso la fine, con il Palermo tutto in avanti, chiude su un potenziale contropiede pericoloso dei rosanero. Sempre decisivo, sempre attento.

BONUCCI, 6 – L’ammonizione, ingenua, lo condiziona. E difensivamente non è il solito Bonucci: è meno sicuro. In fase d’impostazione, invece, soffre Lemina basso, che gli toglie spazio e campo.

RUGANI, sv – Parte titolare, di nuovo: questa volta al posto di Chiellini. Ma un infortunio alla caviglia gli impedisce di dare continuità alla buona prova di mercoledì. (CUADRADO, 5 – Prende il posto di Rugani e fa il suo esordio stagionale. Ma è tutto da rimandare: disattento in difesa, evanescente in attacco).

DANI ALVES, 6 – Aleesami arriva troppe volte al cross: Dani non è perfetto in chiusura. E davanti non è il solito, anche se crea qualche occasione. Il gol, viziato da un evidente tocco di Goldaniga, salva la giornata: per lui e per la squadra.

KHEDIRA, 6 – Solita partita ordinata, anche se è pure lui vittima della poca precisione di oggi. La stanchezza, nel suo caso, può essere una motivazione. Ma è comunque un uomo di sostanza, si fa sentire quando si deve faticare. E pure sotto porta: è solo Mandzukic a sprecare una sua intuizione.

LEMINA, 5 – Brutta partita: è un buon centrocampista, ma non un regista. Non ha i tempi, non ha i piedi e neanche l’intelligenza tattica per manovrare. Gioca troppo basso e ne risente tutta la squadra. Fa legna, ma non basta.

PJANIĆ, 5.5 – Qualche brivido su punizione, ma nient’altro. E, infatti, Allegri lo richiama: uno come lui deve essere sempre nel vivo del gioco. Prendere la squadra per mano e costruire. Verticalizza poco, crea quasi niente: da rivedere.

ALEX SANDRO, 6.5 – Continua il suo grande momento: nella confusione generale, si fa sentire in difesa e cerca di creare occasioni. Non è la sua miglior giornata, certo, ma il brasiliano è una garanzia. Nonostante la difesa a 4 non lo esalti.

MANDZUKIC, 5.5 – Meglio rispetto alle altre uscite, più nel vivo, ma non ci siamo: è un attaccante, prima di tutto. E sbagliare la grande occasione creata da Khedira è un errore grave, molto grave. Sulla situazione successiva, invece, non si accorge di essere in fuorigioco e toglie una chance ad Alex Sandro.

HIGUAÍN, 6 – Nel secondo tempo viene servito raramente, ma nel primo si rende pericoloso su ogni pallone sfruttabile. E riesce a pulirne alcuni che sembravano persi. Gonzalo è questo, ma il feeling con Mandzukic è tutto da costruire.

ALLEGRI, 5 – Conta vincere, in certi casi: questo è uno di quelli. Ma soffrire così tanto contro il Palermo non va bene, anche se la stanchezza ci può essere. Troppa imprecisione e idee da rivedere: dalla coppia inedita d’attacco alla situazione Cuadrado, non gestita al meglio. Oggi, per esempio, Pjaca avrebbe meritato almeno una chance. Tutti rimandati alla Champions.

This post was last modified on 25 Settembre 2016 - 10:45

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