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Editoriale

55 anni fa nasceva il mito di Dino Zoff

Il 24 settembre 1961 fece il suo esordio nel calcio professionistico uno dei più forti portieri della storia, Dino Zoff. All’età di 19 anni disputò la sua prima partita in Serie A con la maglia dell’Udinese nella sconfitta per 5-2 in casa della Fiorentina.

PRIMI ANNI DI CARRIERA

Dopo due anni di esperienza con la squadra friulana, si legò per 5 stagioni prima al Mantova e successivamente al Napoli. Come miglior risultato ottenne un secondo posto in campionato con la società partenopea nell’annata 1967-68, alle spalle del Milan di Nereo Rocco, e una finale di Coppa Italia nel 1971-72, battuto sempre dai rossoneri.

JUVENTUS

zoffI successi non ancora ottenuti a livello di club arriveranno tutti con la maglia juventina. Dalla stagione 1972-73 fino alla disfatta di Atene in finale di Coppa Campioni contro l’Amburgo nel 1983, difese la porta bianconera. In 11 annate Zoff non saltò nemmeno una gara di campionato. Vinse 6 titoli di campione d’Italia, 2 Coppe Italia, 1 Coppa UEFA. L’unico neo della carriera è la mancata conquista della coppa dalla grandi orecchie.

NAZIONALE

La sua vita sportiva è legata indissolubilmente sia alla Juventus sia alla Nazionale. Titolare nel primo e unico successo europeo italiano nel 1968, fu scalzato da Albertosi nel successivo mondiale messicano. Dal 1972 divenne il numero 1 indiscusso e il capitano 5 anni più tardi, dopo il ritiro di Facchetti. L’ultima grande kermesse con la Nazionale coincise con il più grande traguardo della carriera, la vittoria della Coppa del Mondo in Spagna dell’82. A 40 anni divenne il più anziano vincitore di un Mondiale. Rimane tutt’ora l’unico giocatore azzurro ad aver conquistato entrambe le massime competizioni a livello internazionale.

ALLENATORE

Ritiratosi all’età di 41 anni, iniziò subito a dedicarsi al ruolo di tecnico. Prima come preparatore dei portieri della Juventus, poi come ct dell’Italia Olimpica. Dal campionato 1988-89 assunse l’incarico di allenatore della Juventus. Nella seconda stagione riuscì a portare a casa la Coppa Italia e la Coppa UEFA. Da questo momento però le strade di Zoff e i bianconeri si separarono a livello professionale, rimanendo sempre legati da un sentimento di amore reciproco. La sua nuova casa divenne la Lazio sia come allenatore sia come presidente durante l’era Cragnotti. Dal 1998 al 2000 fu ct della nazionale italiana, ma dopo la sconfitta in finale all’Europeo contro la Francia concluse la sua avventura. Dopo un’altra parentesi alla Lazio, allenò la Fiorentina per 18 giornate, conquistando la salvezza.

RECORD

Prima di Buffon, Zoff era considerato all’unanimità il miglior portiere della storia italiana. Per la sua bravura, per il suo carisma e per la sua capacità di mantenersi ad alto livello per due decadi. Un leader fuori e dentro al terreno di gioco. Detiene il terzo record d’imbattibilità in Serie A con 903′, dietro Sebastiano Rossi e Buffon. Con la maglia azzurra fu il primo a raggiungere le 100 presenze e rimane al primo posto per minuti senza subire gol, 1142, tra il 1972 e il 1974. Nel 2004 la FIGC lo elegge miglior giocatore italiano degli ultimi 50 anni. Oltre ai numeri c’è molto di più di Dino Zoff. Una persona d’altra tempi. Pacata e intelligente. Senza mai un eccesso o una parola fuori posto. Un modello da seguire in particolare per i giovani che si affacciano al mondo del calcio.

This post was last modified on 25 Settembre 2016 - 10:46

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