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Quando si parla di Primavera, il punto è uno solo: crescita. L’obiettivo è sempre quello di far crescere i giovani, insegnargli il valore dello sport e dargli i mezzi giusti per provare a sfondare seriamente nel calcio che conta. Nel caso specifico della Juve, poi, non è certo un male insegnare anche cosa significhi indossare il bianconero e difendere questi colori. Lo scorso anno, Fabio Grosso ha fatto un grande lavoro; quest’anno si riparte quasi da zero. Provando a bissare un’annata che, per risultati e giocatori prodotti, è oggettivamente difficile da ripetere.

Il ritiro è iniziato, dopo il solito ritrovo a Vinovo, in Val d’Aosta. Tanto lavoro fisico e un messaggio chiarissimo per i classe ’99 provenienti dagli Allievi: qui si lavora duro. L’hanno recepito i ragazzi, e hanno sudato e faticato, cercando di dimostrare il proprio valore. È bastata la prima impressione per capire che la Primavera è un’altra cosa. Grosso ha osservato, valutando dedizione e qualità, cercando di collocare tutti i profili nella Juventus già pronta nella sua testa.

Dopo la Val d’Aosta la squadra è partita alla volta di Basilea, dove ha disputato il torneo amichevole che è diventato ormai una consuetudine. I bianconeri hanno chiuso terzi, fornendo a Grosso indicazioni utili. La sensazione è che i giocatori che comporranno la rosa di quest’anno siano già stati scelti, ma c’è ancora tanto da lavorare sui meccanismi. Gli ingranaggi devono essere oliati. Lo dimostrano i tanti moduli provati e le tante posizioni sperimentate da vari ragazzi.

A proposito di esperimenti, la duttilità è sicuramente una qualità non secondaria. Grosso la apprezza e in tal senso hanno dato ottime risposte Leonardo Merio e Moussa Ndiaye, entrambi classe ’99. I due hanno provato tanti ruoli, non facendo mai mancare impegno e risultati. Non è un dettaglio. Straripante il talento di Moise Kean, stella annunciata della Primavera del futuro. Tanti gol e una sensazione di strapotere impressionante. Degne di nota anche le prove di Marricchi, estremo difensore classe ’99, Caligara, centrocampista del 2000 tenuto in grande considerazione da Fabio Grosso, Alessandro Tripaldelli, esterno nel giro della nazionale e tra i prospetti più interessanti dell’Academy bianconera e Simone Muratore, classe ’98 di ritorno dall’infortunio che ha ripreso da dove aveva lasciato.

Ovviamente, ora ci sarà qualche decisione da prendere. Il centrocampo è affollato e non tutti potrebbero rimanere. Ad esempio Grosso non sembra aver visto molto Giuseppe Sapone, regista classe ’99, mentre Scapin ha dovuto saltare la preparazione per un infortunio. Il tecnico, intanto, attende di riabbracciare Kastanos e Coccolo, sicuri pilastri di questa Juve, appena rientrati dall’avventura con la prima squadra. Con loro anche Del Favero, che dovrà vedersela con Marricchi e, forse, Audero.

Edoardo Siddi

This post was last modified on 5 Agosto 2016 - 02:25

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