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Editoriale

Specchio delle mie brame, chi è il più juventino del reame?

Nonostante la Juventus abbia raggiunto da poche ore l’Australia per disputare il Jeep Tour, Marotta e Paratici vivono le ore più calde di questo calciomercato in virtù della ricerca – importante, ma non affannosa – dell’attaccante che sia in grado di sostituire Morata.

UN APPEAL DA TOP CLUB – L’a.d. bianconero del resto è stato chiaro: “Sostituire Alvaro? Beh quello senz’altro”. Tuttavia, la sensazione è quella che i bianconeri non vogliano limitarsi a colmare il vuoto lasciato dallo spagnolo, ma provare persino ad aggiungere qualcosa in più in termini di prolificità al reparto. E, come insegna l’affare Pjanić, i rinforzi potrebbero arrivare anche senza il bisogno di guardare troppo lontano, cioè al di fuori dei confini nazionali. Questo fattore è ormai mutato rispetto al trend degli ultimi anni, anche per via del cresciuto appeal di cui adesso godono i bianconeri. Dopo i due settimi posti consecutivi, infatti, la Juventus richiedeva Di Natale all’Udinese – calciatore straordinario ma troppo avanti con l’età per dare l’impressione di promuovere un progetto – ricevendo anche il rifiuto di quest’ultimo. Al di là del biennio dei disastri infatti, ciò che mancava ai bianconeri era proprio un progetto solido e duraturo nel tempo, che potesse fornire la consapevolezza di raggiungere risultati e di portare la società, oltre che la stessa squadra, ai fasti del pre-Calciopoli.

HIGUAIN, LA SITUAZIONE – Il progetto è invece vivo adesso, ed appare come una cattedrale inespugnabile agli occhi delle concorrenti italiane, a tal punto che persino i nemici di sempre preferiscono giocarci con anziché contro. E’ il caso di Gonzalo Higuain, marziano dello scorso campionato e stella del Napoli, che con i bianconeri avrebbe già raggiunto un accordo di massima in vista della prossima stagione, perlomeno avallando l’ipotesi di un eventuale trasferimento. Tuttavia, Aurelio De Laurentiis richiede un prezzo troppo alto per il suo attaccante: ovvero i 94 milioni di euro fissati dalla clausola rescissoria. Dal canto suo, Marotta non avrebbe mai avuto neanche l’intenzione di pagare tale cifra, che risulta totalmente fuori della parsimoniosa logica di mercato juventina, specie se soggetta a non dipendere più da quella pretenziosa del patron partenopeo fra 365 giorni, ovvero quando il Pipita – che fra l’altro è un classe 1987 – andrà in scadenza di contratto. A quel punto la società azzurra si vedrebbe costretta ad abbassare le richieste, evitando di fare appello alla clausola dell’attaccante pur di cederlo senza guadagnarci nulla nel 2018. Del resto, il rinnovo fino al 2020 vociferato nel mese di marzo non sembra destinato ad andare in porto e Marotta, che col suo operato ha contribuito fortemente a far tornare grande la Juventus, certamente questo lo sa. Che si debba quindi a ciò il “per ora” lasciato scappare alle incalzanti domande dei colleghi, dopo la conclusione del timido summit svoltosi negli uffici della Lega Serie A?

Certo è che l’attuale formazione titolare della Juventus farebbe paura a chiunque con Higuain. Quella bianconera, a quel punto, diverrebbe una squadra costruita per vincere subito la Champions League, anche a fronte di investimenti economici importanti e magari sostenuti – non totalmente – attraverso la cessione di pedine tutto sommato sacrificabili come Pereyra e Zaza, trattenendo Pogba proprio nell’intento di fornire ad Allegri una squadra costellata da campioni in ogni reparto e da valide alternative in panchina. A quel punto divenendo una seria candidata alla vittoria finale sin dal principio, un po’ come la Juve di Lippi post 1996, che di fatto ha vissuto un triennio europeo vestendo i panni della squadra da battere con tre finali raggiunte consecutivamente. Non lo diverrebbe questa Juve però, neanche con Higuain, tuttavia – per intenderci – con il Pipita si potrebbe dichiarare fallimentare un percorso che non prevede l’accesso alla semifinale della coppa dalle grandi orecchie. Gonzalo è attaccante che sente l’istinto del gol come pochi, capace di girarsi spalle alla porta e di calciare rapidamente inquadrandola sempre. E spesso non lasciando scampo ai portieri. Nell’ultima stagione ha compiuto il passo verso la penultima miglioria (l’altra è l’irruenza del carattere da limare): la continuità. I sigilli messi a segno per regalare al Napoli la seconda piazza parlano chiaro del resto. Alla Juve tutto sarebbe diverso invece, perchè il Pipita andrebbe a far parte di un complesso che suona già uno spartito corale e oramai ben oliato dall’ultimo biennio di lavoro targato Allegri. Sia chiaro però, che la Juventus ingaggerebbe Higuain affinchè l’argentino risulti comunque decisivo anche a Torino, magari segnando qualche gol in meno ma più pesante.

ICARDI, CORTEGGIAMENTO IN ATTO – Da un tango all’altro, passando da Higuain a Mauro Icardi, che nel 2015 affermò: “Io alla Juve? Mai dire mai”. La punta albiceleste di casa Inter, si sa, è uno degli spauracchi più temuti dalla Vecchia Signora sin dai tempi della Sampdoria. Anche Icardi come il numero 9 del Napoli, rappresenta la stella di una compagine storicamente poco propensa a rinforzare la Juventus, anche in virtù di una vera rivalità di carattere sportivo che dura da sempre. A livello contrattuale, la situazione di Icardi è però leggermente diversa da quella del connazionale. Innanzitutto la scadenza di un contratto fissata al 30 giugno del 2018, che non costringe l’Inter a piazzare nell’immediato l’attaccante, anzi. La società nerazzurra e il giocatore potrebbero parlare e prolungare ancora il rapporto professionale, specie in virtù dell’operato della bollente Wanda Nara, che negli ultimi giorni si è segnalata non tanto per il gossip, quanto per l’attività di manager del marito. La Nara ha fatto le pulci ad Ausilio sulla questione del rinnovo contrattuale, non risparmiando frasi definite “fuori luogo” dallo stesso dirigente dell’Inter. Ad ogni modo, per strappare Icardi alla nuova società cinese di Suning Holdings Group, ai bianconeri basterebbe “solo” una cifra di circa 50 milioni di euro, che significherebbe comunque un risparmio di non poco conto rispetto ad Higuain soprattutto in ottica prospettiva. Difatti Maurito è un classe ’93 ed ha ancora 23 anni. A tal proposito, oggi ancora la Nara oggi ha riferito: “Deciderà Mauro il suo futuro”.

LA FUTURA COPPIA ALBICELESTE IN BIANCONERO – A questo punto si materializza spontanea un’immagine davanti agli occhi, contesa fra sogno e realtà dei tifosi di Madama: e se la futura coppia dell’Argentina guidasse anche l’attacco della Juventus? Dybala e Icardi si completerebbero a meraviglia, e la Juve faciliterebbe senz’altro, indirettamente, il compito del nuovo selezionatore che verrà dopo l’addio del Tata Martino. Icardi in bianconero rappresenterebbe il terminale offensivo ideale per Allegri: più uomo d’area di rigore rispetto al Pipita Higuain. Con Dybala a supporto, ma anche con gente del calibro di Pogba, Khedira e addirittura Pjanić, non mancherebbero di certo gli assist da capitalizzare, a tal punto che la verve realizzativa dell’argentino potrebbe conoscere cifre da capogiro, persino superiori a quelle messe già in evidenza. La concorrenza con il guerriero Mandžukić, inoltre, spronerebbe Icardi a dare sempre il massimo e a raggiungere quella continuità che ancora deve trovare.

Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)

This post was last modified on 19 Luglio 2016 - 22:59

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