Già tempo fa (vedi qui) abbiamo parlato di come sempre più imprenditori e investitori stranieri stiano mostrando interesse verso il movimento calcistico italiano.
L’ultimo esempio è dato dalle milanesi: l’Inter di Thohir che, dopo appena un paio d’anni, passa in mano al Suning Group, cordata cinese che ha rilevato circa il 70% del pacchetto azionario dal magnate indonesiano, che resterà comunque presidente del club, per 270 milioni. La cessione della squadra nerazzurra segna l’addio definitivo di Moratti alla squadra dopo 21 anni.
Dall’altra parte del Naviglio, il Milan sembra vicino ad una svolta epocale: Berlusconi ha apertamente dichiarato di non voler e di non poter più investire nella gestione del club rossonero e ha aperto alla cessione all’ennesima cordata cinese, che per il momento rimane segreta.
VENDERE, PERCHÉ? – Nel momento in cui questi nuovi capitali hanno prepotentemente messo piede nel calcio nostrano, 
Il presidente bianconero ha aperto ad investitori stranieri, sottolineando che le società che hanno vissuto questi cambi di proprietà negli ultimi anni (Roma, Inter e, molto probabilmente, Milan) per necessità e non perchè il modello strutturale ed aziendale attirasse nuovi capitali.
Necessità appunto: parola chiave per queste cessioni che sono avvenute per rilevare le società dalle proprietà precedenti e intervenire con una mirata opera di risanamento del bilancio che potesse, in ottica sportiva, consentire alle varie squadre i necessari investimenti sul mercato per mantenere un ruolo di competitività.
QUESTIONE DI VOLONTÀ – Andrea Agnelli ha aggiunto che la Juventus è estranea e questi investimenti proprio perchè non vi è nè la necessità di reperire simili capitali nè la volontà di cedere la proprietà della società ad investitori stranieri. Per quanto le collaborazioni commerciali abbiano vissuto una grande crescita negli ultimi anni, andando a recitare un ruolo importante nel bilancio delle casse bianconere, mai la società è stata accostata ad investitori terzi che volessero rilevarne la proprietà.
In un panorama europeo che vede sempre più club in mano a magnati e sceicchi che spendono e spandono, la necessità di nuovi investimenti nel calcio italiano appare quanto mai necessaria per restituire credibilità, fascino e competitività al nostro movimento calcistico.
This post was last modified on 7 Giugno 2016 - 18:47 18:47