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Quando non si sa più cosa inventarsi… Thohir: “Prima giornata all’estero”

La Serie A sta perdendo appeal internazionale,su questo non ci sono dubbi. Ho scelto apposta la parola “appeal” anche se avrei potuto usare tranquillamente i termini italiani “interesse” o “valore”, ma volevo cercare di dare un po’ di internazionalità e far sembrare alla moda il nostro povero campionato. Da lega più bella e difficile del mondo negli anni ’80 e ’90 e inizi 2000, la Serie A è diventata negli ultimi anni un punto di passaggio e non più un punto di arrivo. Le squadre italiane non hanno la forza di mettersi in competizione con i top club europei: fatturano meno e non possono permettersi di pagare gli ormai faraonici ingaggi dei giocatori più forti, anche per colpa di una tassazione sull’ingaggio al lordo troppo elevata. L’unica squadra che sembra poter perlomeno resistere nella lotta con le altre big d’Europa è la Juventus, anche se a volte la stessa Vecchia Signora deve compiere qualche sacrificio per potersi finanziare un grande mercato e per potersi assicurare grandi giocatori.

OBIETTIVO: ESPANDERE IL MERCATO – L’obiettivo delle società delle squadre italiane è comune: cercare di espandere il mercato della Serie A oltre confine, soprattutto in Asia dove, grazie anche ai numerosi successi europei dei nostri top team, soprattutto il Milan, il nostro campionato è sempre amato. Ampliare l’appeal (si, ancora in inglese) della Serie A, dicevamo. Ecco spiegate allora alcune scelte della Lega Calcio e delle migliori squadre d’Italia per poter aumentare l’interesse asiatico: dalla scelta di giocare molte finali della Supercoppa Italiana in Cina, alla costruzione di scuole calcio in tutto il continente asiatico, passando dalle varie tournée in giro per l’Asia (rischiando di compromettere anche i muscoli degli atleti) e finendo con l’acquisto di alcuni giocatori mirati che portano alle varie conferenze stampa e allo stadio tantissimi giornalisti e sostenitori con gli occhi a mandorla (le figure di Honda e Nagatomo su tutti, con addirittura Honda che, acquistato a paramentro zero dal CSKA Mosca, ha ereditato per ragioni di mercato la gloriosa maglia numero 10 rossonera).

IDEA THOHIR: PRIMA GIORNATA ALL’ESTERO – Detto che, comunque, in Asia le nostre big sono ancora amate e rispettate, bisogna ora pensare a come far riprendere alla Serie A interesse a livello europeo. Certo, le vittorie in Champions e Europa League potrebbero far tornare un po’ in auge il nostro campionato, ma non è l’unica soluzione, anche perché (ancora una volta) l’unica nostra squadra che può tenere in alto l’orgoglio italiano in Europa è la Juve, vicecampione in Champions e che se la sta giocando quasi alla pari con il colosso Bayern Monaco. Quindi, visto che soltanto i meriti sportivi non bastano, Erick Thohir, presidente dell’Inter e forte sostenitore dell’espansione di valore del campionato italiano all’estero, lancia l’idea (che già qualcuno aveva formulato in passato): giocare la prima giornata della prossima stagione in 10 citta d’Europa!

IDEA TOP O FLOP? – L’idea è sicuramente suggestiva, ma ci sono molti problemi: 1) è ovvio che se alla prima giornata dovessero incrociarsi, per esempio, Juve e Inter, che danno vita da anni al Derby d’Italia, creerebbero interesse anche in “trasferta” all’estero; ma se, con tutto il rispetto, dovesse esserci Chievo-Carpi, chi volete che la vada a vedere? 2) Parliamoci chiaro: in Italia non ci sono più soldi; quindi perché gravare sulle casse dei tifosi più innamorati che seguirebbero la squadra fino ai confini del mondo per un tentativo, tra l’altro rischioso, di aumentare l’interesse del nostro campionato? 3) già i nostri stadi sono praticamente quasi sempre vuoti, potrebbe essere un autogol incredibile far vedere in Europa che, e ancora una volta faccio un esempio, Milan-Bologna in Francia viene seguita da poco più di 15 mila persone.

L’idea di Thohir, comunque, è almeno un tentativo di risolvere un grave problema della Serie A, ma il consiglio per lui e per tutte le altre società italiane è quello di lavorare prima sul ritorno allo stadio dei tifosi in Italia e alla crescita sportiva e poi pensare a espandersi. Vedrete che l'”appeal” (si, ancora lui) crescerà…

Simone Calabrese

 

This post was last modified on 1 Marzo 2016 - 09:13

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