“Se si chiamasse “Giaccherinho” ne avremmo sentito parlare già da tanto tempo“. Così Antonio Conte si espresse su Emanuele Giaccherini dopo la sua prima rete con la maglia della Juventus. E indovinate contro chi? Proprio contro il Bologna negli ottavi di finale di Coppa Italia. Per l’allora tecnico dei bianconeri, Giack è sempre stato un vero pupillo. A distanza di 2 anni e 6 mesi circa, l’attaccante dei rossoblu, per la prima volta ritrova la Juventus da avversaria.
IN BIANCONERO – Dopo aver contribuito alla promozione del Cesena in Serie A, Giaccherini approdò alla Juventus il 25 agosto 2011. Tra voci dissidenti e tanto scetticismo, la prima stagione di Giack si concluse con 3 gol (uno in campionato contro l’Atalanta, e due in Coppa Italia contro Bologna e Roma) e 3 assist. Non molto diversa fu la stagione successiva: 3 gol (tutti in campionato) e 4 assist.
IL GOL AL CATANIA – Giaccherini fu per Conte un giocatore duttile da poter schierare in più posizioni in mezzo al campo: mezz’ala o esterno poco importava. Giack correva, e tanto. Abile nel saltare l’uomo, fuori dal campo Giaccherini era un professionista esemplare per i compagni. Mai una lamentela, mai una parola fuori posto. Ha sempre accettato la panchina, ma allo stesso tempo era consapevole di essere fondamentale per questa squadra. E tutti ricorderanno quanto hanno urlato al gol contro il Catania.
L’ADDIO – A fine stagione, Giaccherini lasciò la Juventus. L’offerta del Sunderland, per i dirigenti biaconeri, era irrinunciabile. O forse irrinunciabile era soltanto il fascino della Premier League per Giack. Questo non possiamo saperlo. Ciò di cui siamo certi, è l’amarezza lasciata ai tifosi bianconeri per la sua partenza.
Tornato in Serie A in estate, per Giaccherini questa sera non ci sarà spazio per ricordare vecchi tempi e vecchie amicizie. In campo questo non è permesso. Ma siamo sicuri, che in fondo, un po’ di Juve sia rimasto nel suo cuore.
Michele Ranieri
This post was last modified on 8 Marzo 2016 - 13:32 13:32