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Dirigenza nell’occhio del ciclone. Giuste le accuse, premature le condanne

Il complicato avvio di stagione ha portato a Vinovo una serie di critiche che hanno visto come protagonista, oltre a giocatori e tecnico, la dirigenza bianconera. Le difficoltà in campionato sono evidenti e la classifica attuale ne è una chiara testimonianza, ma il tutto veniva addolcito da un percorso europeo senza intoppi. Al primo scricchiolio in Champions (pareggio a reti bianche col Borussia M’Gladbach) le critiche si sono fatte ancora più pesanti. Giuste le accuse, premature le condanne.

CONTRO – Il galleggiamento nelle zone bassissime della Serie A ha radici molto profonde che si ricollegano indubbiamente al mercato estivo. Abbiamo più volte sottolineato come le cessioni di Tevez, Vidal e Pirlo fossero da considerarsi necessarie, o per motivi economici (Vidal) o di cuore e riconoscenza (Pirlo e Tevez), ma era necessario che i sostituti fossero in grado di evitare un gap tecnico con la rosa dello scorso anno. I numerosi arrivi di Dybala, Khedira, Mandzukic, Rugani (solo per citarne alcuni) compensano, o sono almeno vicini a farlo, nel totale le doti dei partenti, ma sono lontanissimi, ad esclusione del tedesco campione del mondo, a concedere quegli apporti di carisma e personalità che contraddistinguevano il guerriero cileno, l’Apache e il Genio numero 21. La giovane età di qualcuno e le caratteristiche tecniche di altri non pareggiano le gravi perdite subite in sessione di calciomercato. L’errore più grande è stato quello di pensare che tanti giocatori potessero sostituire 3 insostituibili. Nel calcio 1+1 non fa sempre 2. Servivano 3 campioni e non 6 giocatori tra futuri campioni e ottimi giocatori per mantenere lo stesso livello di forza.

PRO – E’ vero, la dirigenza sembra aver toppato questa estate, ma è esageratamente prematuro chiedere la testa di Marotta e Paratici ad ottobre, da primi nel girone in Champions e in un Campionato che, seppur ci vede distanti dalla vetta, rimane compatto con una forbice di punti testa-coda non larghissima. Non si può dimenticare che, nonostante qualche scelta affrettata e discutibile, gli stessi dirigenti che hanno operato quest’anno, sono autori nel passato di colpi fenomenali quali Vidal, Pirlo, Pogba, Tevez, Morata, Barzagli, Bonucci. Quindi, giusto criticare “live”, ma senza esprimere giudizi definitivi o sentenze di crocifissione a chi nel tempo un po’ di fiducia se l’è meritata a buon diritto.

FUTURO ASSICURATO – Altro punto a favore della dirigenza: verissimo che l’inesperienza di molti giocatori ricade sull’avvio a rallentatore della Juve, ma la qualità della rosa bianconera è indiscutibilmente eccelsa. Pertanto, ricordandoci ancora una volta che il calcio non è matematica, né tanto meno geometria o disegno tecnico (o almeno non lo è nei ragionamenti di mercato), la rosa juventina “proiettata” nel futuro, con qualche innesto importante e l’acquisizione di personalità dei “giovanissimi”, avrebbe tutte le carte in regola per aprire un nuovo ciclo vincente.

Non mettiamoci fretta. Siamo la Juve ed è giusto essere arrabbiati per come stanno andando le cose e per (vedi la Champions) essere stati eccezionali nel complicarci le vie che sembravano spianate; non dimentichiamoci, però, che gli uomini che adesso vengono criticati, sono gli stessi che ci hanno fatto esultare e gioire in passato. Keep calm!

This post was last modified on 23 Ottobre 2015 - 10:19

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