Tridente o non tridente? È questo il problema

La vera svolta tattica della Juventus di Maurizio Sarri è arrivata il 24 settembre quando, nella trasferta di Brescia, i bianconeri hanno abbandonato il 4-3-3 vista l’indisponibilità di Douglas Costa. Il brasiliano è stato il vero ago della bilancia, in negativo, di Madama dati i suoi continui infortuni che hanno condizionato il modo di giocare dei bianconeri. Dalla trasferta bresciana in poi Sarri ha sempre optato per il 4-3-1-2, modulo tanto caro a lui con cui ha fatto le fortune dell’Empoli e che tanto avrebbe voluto usare anche a Napoli ed al Chelsea.

In quell’occasione fu Ramsey ad agire nel ruolo da trequartista alle spalle di Higuain e Dybala. Nel corso della stagione Sarri ha individuato tre giocatori che potessero giocare dietro le punte: Ramsey, Douglas Costa e Bernardeschi. Ma le continue indisponibilità dei primi due hanno fatto sì che l’ex Fiorentina è stato l’atleta più usato in quella zona di campo, senza mai convincere più di tanto. Le non positive prestazioni del 33 bianconero hanno portato il nuovo allenatore della Juventus a pensare di utilizzare il tridente pesante ma, lo stesso coach, ha sancito più volte la sentenza sulla convivenza di Higuain-Dybala-Ronaldo: solamente in determinate occasioni. Lo abbiamo visto per la prima volta a San Siro contro l’Inter per un quarto d’ora, lasso del tempo in cui la Juventus ha trovato il nuovo e definitivo vantaggio con Gonzalo Higuain. Col passare dei minuti Sarri si è accorto che il tridente non dava più garanzie di copertura, quindi al posto di Dybala entrò Emre Can.

Ovviamente la quadratura della squadra col nuovo assesto non si poteva trovare fin da subito, solamente ulteriori spezzoni di partita ed allenamenti potevano migliorare il tutto. Il primo esperimento dei tre insieme dal primo munto c’è stato nella gara interna contro l’Udinese ed è stato strabiliante: primo tempo da 3 gol realizzati, 10 tiri in porta, 68% di possesso palla, dominio territoriale netto e tante brillantissime combinazioni tecniche tra i tre giocatori. Da quel momento sembra che Sarri abbia trovato la svolta della stagione per un gioco che raramente ha dato spettacolo, ma era giusto testare l’HDR anche in match più importanti come poteva essere la Supercoppa italiana contro la Lazio. Risultato? Non positivo. Al di là del punteggio finale, ad oggi, la Juventus non è ancora pronta ad affrontare squadre di livello con un certo bilanciamento.

Se Ronaldo, Higuain e Dybala garantiscono una grande qualità in fase offensiva, quando c’è da difendere la Juventus va in grande difficoltà con loro perchè nessuno dei tre ha una propensione al pressing. Nel match contro la Lazio si è visto chiaramente come i biancocelesti abbiano aggirato alla grande il pressing dei Campioni d’Italia, saltando la prima linea di pressione e ritrovandosi in superiorità numerica nelle transizioni offensive.

QUINDI E’ DA ESCLUDERE IL TRIDENTE DA ORA IN POI?

No, va usato a giuste dosi come ha sempre detto Sarri. Fin quando la qualità del gioco in fase di possesso sarà abbastanza elevata da permettere alla squadra di difendersi col pallone, la Juventus potrà schierare tutti assieme i suoi giocatori di maggiore qualità. Se invece, venendo a patti con la realtà, sarà necessaria una fase di non possesso più fisica e posizionale il contributo di Bernardeschi e di Ramsey potranno ancora essere parecchio utile al tecnico juventino. Qui dovrà venir fuori la capacità di Maurizio Sarri nel saper scegliere i giocatori da utilizzare di partita in partita, o all’interno delle stesse, per comporre al meglio il percorso che dovrà inevitabilmente portare ai trofei.

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