Arresto 12 ultras bianconeri, PM Torino: “Juve parte lesa”

Ormai sulla bocca di notiziari, quotidiani e siti internet, è questa la notizia del giorno. 12 capi ultras della Juventus sono stati arrestati in seguito ad un blitz nella curva bianconera. Trattasi di capi e principali referenti, accusati di associazione a delinquere, violenze, minacce ed estorsioni aggravate. Un anno fa la denuncia da parte della società campione d’Italia in seguito all’interruzione di alcuni vantaggi nei confronti degli stessi ultras.

“JUVE PARTE LESA” : il PM di Torino Paolo Borgna, ha tenuto a precisare che la Juventus è esente da tutte le colpe e che anzi la collaborazione con la società bianconera, si è rivelata importante per arrivare ai capi ultrà.
Alcuni tifosi – continua Borgna – sono stati minacciati e allontanati dai posti che avevano pagato, e grazie alle dichiarazioni stesse dei tifosi, siamo riusciti a elevare i capi di imputazione”.

“UNA VERA ORGANIZZAZIONE MILITARE” : “I Drughi, che facevano capo a Dino Mocciola, non supportavano la squadra. Per loro la violenza è uno stile di vita, il tifo è un pretesto, neanche alla presenza di bambini placavano le loro vessazioni nei confronti degli altri tifosi”.

STRISCIONE FUORI DALLO STADIO: All’esterno dell’Allianz Stadium, in mattinata è apparso uno striscione riguardo i 12 arresti per estorsione e violenza: “La curva sud è morta”.

I NOMI: Sul Corriere di Torino si leggono i nomi degli arrestati: Geraldo Mocciola detto Dino, leader dei Drughi, Salvatore Cava, Domenico Scarano, Umberto Toia, ai vertici di Tradizione, Luca Pavarino, Sergio Genre. Per Fabio Trinchero, Giuseppe Franzo, Christiba Fasoli, Roberto Drago sono stati disposti i domiciliari. Obbligo di dimora è stato disposto per Massimo Toia e Massimo Corrado Vitale. Per tutti gli altri indagati, disposto il Daspo fino a 10 anni.

Alessandro Zanzico

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