Salvate il soldato De Ligt

60 minuti di dominio assoluto, praticamente nessuna occasione per gli avversari. L’esordio perfetto si è trasformato in incubo per Matthijs De Ligt, responsabile in almeno due dei tre gol del Napoli a Torino.
E, ovviamente, le critiche sono fioccate. Ma li vale davvero 75 milioni l’olandese? Ne sono andati anche 10 a Raiola, il suo procuratore, fondamentale nel far andare l’operazione a buon fine. In molti se lo sono chiesto, dopo l’esordio tutt’altro che indimenticabile.

E allora chiediamoci anche altro: c’è qualche attenuante? È possibile che il centrale olandese sia semplicemente imbeccato in una serata no, ma non solo per sue colpe?

FORMA FISICA DISCUTIBILE

Maurizio Sarri, come lo stesso olandese ha confessato, gliel’aveva detto: il primo mese sarà molto difficile. E infatti lo è stato: escluso con il Parma, sarebbe andato in panchina anche con il Napoli senza il gravissimo infortunio occorso a Giorgio Chiellini.

L’olandese, però, non era pronto.

O quantomeno non lo era per tutti i 90’. Colpa, se così si può dire, della preparazione fisica, pesante, a cui non era abituato e che lo ha di certo appesantito. E se anche uno come Kalidou Koulibaly, tra i migliori difensori al mondo, con esperienza in Serie A, ha evidenziato difficoltà fisiche, allora possiamo giustificare l’olandese. De Ligt, a un certo punto, poco prima del 3-3, si è accasciato al suolo, quasi chiedendo il cambio: era praticamente sfinito.

Solo il fatto che Giovanni Martusciello avesse finito i cambi gli ha fatto cambiare idea, ma altrimenti sarebbe andato fuori. Il modo in cui Di Lorenzo lo anticipa sul 3-3 in normali condizioni non si potrebbe accettare, ma a quel punto, la benzina nelle gambe era praticamente finita.

SQUADRA IN CALO

Nella ripresa, poi, la sofferenza è stata di tutta la squadra. Sul secondo gol, gran parte delle colpe sono andate al centrale olandese ex Ajax, ma la realtà è che trattasi di un errore di reparto.

Danilo sale troppo e, una volta evitato, la Juve si trova presa di infilata. Con Bonucci costretto a scalare su Mertens, Sandro avrebbe dovuto chiudere Lozano con una diagonale e De Ligt avrebbe dovuto stringere sul messicano invece che correre verso l’area, ma soprattutto avrebbe dovuto capire che dietro c’era un avversario. Errore di inesperienza, errore di gioventù, errore che si può colmare: nessuno ha detto che era già un fuoriclasse affermato, ma a 19 anni queste lacune possono essere abbondantemente colmate.

Sarebbe stato diverso, però, se tutta la squadra fosse in condizione: la verità è che, nell’ultima mezz’ora, tutti i bianconeri sono andati in difficoltà, e l’olandese un po’ di più.

PAZIENZA

E allora adesso la parola d’ordine diventa pazienza. Perché De Ligt è il futuro della Juventus, è stato pagato tanto e deve andare a sostituire un Giorgio Chiellini che starà fuori per tanto tempo. Non si può pensare che non sia pronto, non sia da Juve o che non dovrebbe essere schierato titolare. La Juve ci ha puntato tantissimo. Iniziare già a sparare sulla croce rossa per una partita storta, il 31 di agosto, alla prima in Serie A, sembra veramente ridicolo. “Il ragazzo diventerà un grandissimo” – ha detto Martusciello in conferenza stampa post partita. Ne siamo certi.

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