Una Joya irriconoscibile

Paulo Dybala ha perso se stesso lungo la strada. Non è una questione di modulo, posizionamento o schema tattico, è una questione di testa. Dopo i primi mesi di questa stagione, tra acciacchi e giustifiche, l’alunno non ha mai superato i test di ammissioni al livello successivo. Anche questa sera, contro l’Atalanta, schierato nel suo ruolo, ha messo in mostra una prestazione opaca, senza spunti. Una Joya irriconoscibile, irritante e, a tratti, irreprensibile.

ABITUATI AD ALTRO

I tifosi della Juventus, così come gli appassionati di calcio, erano abituati ad un altro Paulo Dybala. Quello delle magie con la maglia del Palermo e dei primi due anni bianconeri. Quest’anno, invece, Paulo è sembrato quasi sempre fuori forma, mai ispirato. Soldatino e mai generale. Trascinatore. I numeri parlano chiaro: 10 gol in quaranta presenze quest’anno, con sei assist. Poco per un talento del genere, un mancino fuori dal comune. Contro l’Atalanta, questa sera all’Allianz, ha avuto l’ennesima occasione di prendere per mano Madama. Una prestazione grigia, opaca, giustificata, forse, dal fatto che la Juventus fosse senza obiettivi. Mai un dribbling, mai un tiro in porta pericoloso, mai un’occasione creata. Avulso al gioco bianconero e quasi mai nel vivo della partita.

Il futuro dovrà recitare diversamente. Gli scettici pensano che l’arrivo di CR7 abbia influito negativamente sul rendimento della Joya. Dybala, dal canto suo, non ha fatto nulla per dimostrare il contrario sul campo. La Juventus si aspettava un talento pronto a trascinarla per mano. In questa stagione, invece, l’ex Palermo non ha mai inciso, non ha mai ruggito. Col cambio tecnico servirà una svolta a livello mentale, principalmente, Altrimenti sarà l’ennesimo esame fallito. E questa Juve ha necessario bisogno di talenti puri per ambire a tutto. Compreso Dybala.

In attesa di una rinascita.

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