CR7 e chi?

Sono davvero poche, a memoria, le occasioni in cui una sostituzione effettuata da Massimiliano Allegri ha avuto un apporto negativo sull’andamento della gara: risulta ancora più difficile ricordarsene se i cambi in questione risultano essere tutti e tre i disponibili.
Il deludente pareggio interno di sabato scorso è stato teatro – oltre che dell’interruzione della striscia di vittorie bianconere in campionato – anche di questo, un avvenimento più unico che raro specie se in campo c’è la Juventus. Gli ingressi in campo di Douglas Costa prima, di Dybala poi ed a 10′ dal fischio finale di Bernardeschi non hanno innalzato come sperato il tasso tecnico presente tra i 22 in campo, e rileggendone i nomi si farebbe davvero fatica a crederci.
Nella conferenza stampa pre-match il tecnico toscano aveva dichiarato come Douglas Costa avesse solamente trenta minuti di autonomia dopo l’infortunio subito ed infatti gli è stata concessa l’ultima mezz’ora di gioco: il brasiliano, tuttavia, è apparso chiaramente non ancora in condizione, quasi in difficoltà visti i troppi errori grossolani in fase di uno contro uno, errori sicuramente non da lui. Stesso dicasi per l’argentino Paulo Dybala, reduce dall’infortunio subito nel big match Brasile-Argentina di pochi giorni fa. Il numero dieci bianconero è apparso macchinoso e ancora lontano dalla sua forma migliore, oltre ad essersi letteralmente divorato un’occasione facile facile per sbloccare il risultato dopo l’ 1-1.
Discorso leggermente diverso per Federico Bernardeschi, che con soli nove minuti a disposizione ha potuto fare ben poco, per di più contro una squadra il cui unico scopo era oramai cercare di portare a casa un preziosissimo punto.

Con la pesante assenza di Mario Mandzukic in vista dell’affascinante sfida di martedì che vedrà affrontarsi bianconeri e Red Devils alla caccia del primo posto nel girone di Champions, Allegri è più che mai alla ricerca di certezze per completare un reparto avanzato che ad ora conta il solo Cristiano Ronaldo, manco a dirlo, come punto di riferimento.
E che punto di riferimento.

A cura di Federico Brollo

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