Agnelli: “Stiamo pensando a una terza competizione europea. Ronaldo valore aggiunto”

Giornata al Festival dello Sport di Trento per il presidente della Juventus Agnelli che si è soffermato sul momento del movimento calcistico italiano e non solo.

MOVIMENTO CALCISTICO ITALIANO

Il calcio ha bisogno di gente appassionata. Non è stato ancora cambiato molto in Champions League.  Vogliamo creare inclusione preservando la qualità, c’è ancora disorganizzazione nelle competizioni internazionali. La Germania è sicuramente uno dei mercati economici di riferimento.
La UEFA ci ha permesso di pensare a una terza competizione che possa includere i club di media fascia: dovrebbe essere presentata al Comitato di Dublino il prossimo 3 dicembre. L’Europa è al centro degli interessi quando si parla di calcio, anche se la passione coinvolge tutto il mondo. Quando avremo organizzato per bene i calendari internazionali allora sarà possibile prendere in considerazione anche i paesi che, al momento, si trovano ai margini del calcio europeo.
Ripeto però che al momento non c’è ancora nulla di definito, siamo però consapevoli di poter creare qualcosa di realmente entusiasmante“.

FIGC

“Mi auguro che Gravina sia in grado di riportare armonia a quella che era diventata una bega di condominio. Mi auguro che gli accordi presi con le componenti si realizzeranno e spero che quello che è scritto nelle 6 pagine del programma della Lega di A sia realizzabile. Ma per farlo, ripeto, serve armonia”.

VAR

“Si gioca in un modo solo: se in autostrada so della presenza degli autovelox, il mio comportamento alla guida sarà condizionato. Anche qui serve allineare le regole tra i Paesi europei. Indietro non si torna. L’IFAB a un certo punto però dovrà prendere una decisione”. 

RONALDO

“È stata la prima volta che le due anime della società si sono trovate nell’investimento di un singolo calciatore. Per la parte sportiva, c’è la consapevolezza di aver preso un valore aggiunto importante, e vederlo tutti i giorni lo conferma, in più chi gioca con lui sa di doversi guadagnare l’avere Ronaldo in squadra; per quella commerciale, Ronaldo facilita la distribuzione mondiale.I bambini nel mondo vogliono vedere i supereroi, lui è uno di quelli. In più permette di colmare un gap italiano: la distribuzione delle partite e dei diritti italiani nel mondo. La Juve però non è solo Ronaldo, è un collettivo. CR7 è una ciliegia in qualcosa che è stato costruito un pezzo dopo l’altro, con pazienza, intelligenza e tanto altro. La crescita della Juve va valutata dal 2010 ad oggi: facile dire ‘Ah, ma la Juve può’, bisogna vedere da dove si è partiti”.

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