Il destino di un eroe

L’eroe è colui che non si tira indietro innanzi alla battaglia, è colui che, nonostante il rischio della sconfitta, si pone in atteggiamento gagliardo e prode. Egli si distingue dalla massa, perché in grado di compiere gesta di coraggio e valore; egli non teme la morte, la caduta, anzi la affronta con onore, altrimenti sarebbe un vile. Ettore, nonostante sappia che il suo destino è scritto, affronta Achille; anche lo stesso eroe acheo sceglie una vita breve e di morte in battaglia, anziché una morte lontana nel tempo. Questo perché hanno bisogno di essere ricordati. Solo chi compie l’impresa o tenta di compierla non finirà nell’oblio. L’eroe omerico come Achille è caratterizzato dalla solitudine, l’eroe romantico anche dal destino avverso. Ecco che la Juventus si trova ad essere nella stessa situazione: molta parte dell’Italia le tifa contro e, come se non bastasse, il fato si sta accanendo contro di lei, con una quantità d’infortuni a ripetizione, gli ultimi in ordine di tempo sono Higuain e Bernardeschi. Ma è proprio in tali situazioni che il carattere dell’eroe si rende esplicito. Le prossime partite sono delle vere e proprie battaglie, perché dovrà fronteggiare in Champions il Tottenam che si è dimostrata una squadra capace di reggere dei ritmi impressionanti. Il calcio inglese, nonostante abbia un campionato a venti squadre, come quello italiano, e abbia due coppe nazionali, riesce a esprimere un gioco tambureggiante che non si perde mai d’animo; forse, incontrata nei mesi primaverili, non avrebbe avuto tali ritmi, però “la storia con i se e con i ma non fa”, quindi la Juventus è chiamata all’impresa. L’altra grande sfida che attende la Vecchia signora è reggere l’armonia efficiente del calcio della squadra di Sarri che sta inanellando una seria da record di vittorie. È probabile che il verdetto scaturità dallo scontro diretto, dal duello tra i due eroi, quando gli altri soldati si fermeranno ad osservare quale elmo cadrà nella polvere. Fino a quel momento la Juventus deve combattere contro il destino e la solitudine, sebbene sia la squadra più tifata in Italia. Se riuscirà, l’impresa di questo settimo scudetto, sarà la più valorosa, nei sei precedenti infatti non si è trovata per così tanto tempo dietro e non si è mai trovata a fare i conti con una squadra così determinata e vincente. A ciò s’aggiunge la sfida con l’Atalanta in Coppa Italia, tenendo presente che dovrà recuperare le energie e la forma. La Juventus, però, ha un’altra caratteristica, tipica dell’eroe medievale: la gioia, la quale si è espressa nella capacità di dribbling e passaggio di destro da parte del mancino Bernardeschi; non sarebbe stata possibile senza la gioia. Inoltre è tornata la Joya Dybala, il gioiello che richiama nella sua etimolgia proprio il termine gioia.

Antonio Melillo

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