Bilancio Juventus 2016, Banca Imi prevede rosso importante: “Colpa della Champions”

Juventus stime Banca Imi – Le performance finanziarie della Juventus sono ancora troppo legate ai risultati del campo e l’eliminazione dalla Champions League agli ottavi di finale peserà sulle casse del club. È quanto emerge da uno studio di Banca Imi pubblicato oggi: secondo le stime dell’istituto, a fine anno la società registrerà una perdita netta di 15,76 milioni di euro, rispetto all’utile di 2,3 milioni della stagione 2014-2015, con il fatturato che nell’esercizio in corso scenderà di circa 8 milioni di euro. Anche la previsione sull’annata 2016-2017 è negativa: -12,89 milioni è il risultato netto stimato da Banca Imi. Il fatturato del club, a 348,2 milioni il 30 giugno 2015, scenderà dopo un anno a 340,1 milioni per poi salire (di poco) nel 2017 quando si attesterà, secondo le stesse previsioni, a 340,6 milioni di euro.

Tutto questo a meno che la Juventus non raggiunga fantastici risultati in campo internazionale perché è proprio la Champions League a influenzare il fatturato del club. Come sottolinea Banca Imi, la società nella stagione in corso ha provato a mantenere nella sua rosa importanti calciatori (con adeguamenti di contratto) ed ha puntato sull’acquisto di giovani talenti, come Paulo Dybala. Questo ha portato ad aumentare i costi, ma le revenue sono rimaste legate in gran parte ai risultati sportivi: finale di Coppa Italia e scudetto ipotecato non compensano l’eliminazione dalla vecchia Coppa Campioni. Il bilancio ne risente, soprattutto perché nell’esercizio Agnelliprecedente la Juventus aveva giocato la finale a Berlino – bel risultato sportivo, ma superlativo traguardo finanziario.

Eppure, la prima metà dell’anno era andata piuttosto bene. Il fatturato del club – rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente – è cresciuto del 30,9%, attestandosi a 204,5 milioni di euro. A trainare il risultato è stato l’aumento delle sponsorizzazioni (+ 33,3% con Fiat e Adidas in testa), poi i maggiori incassi da botteghino (+3,3% a 20,1 milioni di euro) e i diritti televisivi, su del 4,6% a 95,6 milioni di euro. Inoltre, grazie alla cessione di Vidal in estate, la società può contare su 37,1 milioni di plusvalenze sulla cessione dei diritti sportivi dei calciatori – +432% anno su anno – con il solo giocatore ora del Bayern Monaco che ‘pesa’ per 31 milioni.

I costi operativi del primo semestre, di contro, sono cresciuti del 17,5%, a 140,4 milioni di euro. Ad aumentare è stato il monte ingaggi del club, su del 16,9% a 94,9 milioni. Nel first half 2014-2015 i costi operativi si erano attestati a poco meno di 120 milioni di euro e gli stipendi erano fermi a 81,2 milioni di euro.

Tra gli eventi finanziariamente rilevanti sottolineati da Banca Imi ci sono i rinnovi firmati l’estate scorsa – ma da registrare nell’esercizio in corso – di alcuni calciatori della Juventus. Sono Bonucci, Morata, Marchisio, Pereyra, Rugani fino al 2020 e di Buffon e Padoin fino al 30 giugno 2017. L’istituto, parlando dei calciatori, ricorda come il loro lavoro sia condizionato da eventi imponderabili come gli infortuni. Proprio domenica Claudio Marchisio ha dovuto dire addio alla stagione: tornerà in campo ad ottobre per la rottura del crociato. Il centrocampista guadagna 4 milioni a stagione ed era nel mirino del Bayern Monaco disposto a spendere 50 milioni per portarlo in Germania: tesoretto al quale la Juventus (per ora) dovrà sicuramente rinunciare.

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