Le voci della Nord – Solo dolci e niente carbone dalla Befana

Lo avrete letto tutti in questi giorni, e se avete un po’ di memoria lo ricorderete anche voi: la Juve patisce maledettamente il primo match dell’anno, quello che da qualche tempo si gioca il giorno della Befana. Nel recente passato abbiamo subito sconfitte umilianti anche in casa (ricordiamo in particolare la sconfitta per 1-4 del 2011 contro il Parma, con doppietta dell’ex Giovinco, l’infortunio gravissimo a Quagliarella e l’espulsione di Melo tutto in una partita sola nell’ultima stagione all’Olimpico) e quindi anche se arriva l’ultima in classifica è partita da prendere con molte molle. Se poi pensiamo che davanti c’è Del Neri, il rischio dello sgambetto-beffa si insinua ancora più forte.

Allegri decide di voler dare un segnale forse più al giocatore che alla società e punta su Caceres titolare al posto dell’infortunato Barzagli, dando per scontata la fiducia presente e futura a Rugani; in avanti Morata prende il posto dell’altro infortunato illustre, ovvero Mandzukic, vincendo così il ballottaggio con Zaza. Clima decisamente mite a Torino per essere il 6 gennaio, ci sono 6-7 gradi, un bel sole e la partita inizia come meglio non potrebbe. Il tifo veronese è molto caldo ma ci pensa subito Dybala a raffreddare i bollenti spiriti. Meno di 10 minuti d’orologio e Lichsteiner guadagna un’ottima punizione dal limite, posizione che nel derby ha sfruttato Pogba ma che è sicuramente più congeniale per un mancino. Ci rivolgiamo al nostro vicino di curva constatando che “ci manca ancora di vedere un bel gol su punizione in campionato” (quello di Pogba era in coppa Italia), e ci scopriamo buoni profeti. Rincorsa arcuata, palla che disegna una traiettoria splendida e si infila a fil di palo alla sinistra di Gollini. Gol sotto la Nord, ci siamo goduti la magia da posizione preferenziale, abbiamo visto la palla alzarsi, poi scendere, baciare il palo e infilarsi in rete. Wow.

Dietro di noi un papà catechizza la figlia spiegandole come funziona il gioco, che la partita è lenta, e insegnandole a riconoscere i giocatori dai capelli o dagli scarpini. Tenerissimi. Nel frattempo la partita in effetti non dà grossi sussulti se non per un bel tentativo del Verona con Pazzini parato alla grande in angolo da Super Gigi e per un Pogba in versione funambolo ma con giochini finalmente utili ai fini del gioco di squadra e non solo per lo spettacolo. È cresciuto tanto Paul nelle ultime settimane e sta crescendo ancora. Adesso in campo è un valore aggiunto finalmente. Ancora Marchisio fa sussultare la Nord con una bella percussione dopo una specie di dribbling di petto e un tiro che purtroppo gli esce troppo centrale, poi il gol di prepotenza di Bonucci. Dybala, ancora lui, sempre lui, autore dell’ennesima prova sopra le righe, scende sulla sinistra e guadagna una punizione che batte lui stesso. In mezzo salta Caceres, che ha la lucidità di capire che non potrebbe impattare bene la palla, si abbassa e lascia all’accorrente Bonucci che tira letteralmente una sassata di testa, infilando il 2-0. Pomeriggio di prime volte, dopo la prima punizione-gol di Dybala il primo gol in assoluto in stagione per Leo.

Il secondo tempo va via in scioltezza, con il Verona che non crea mai veri pericoli e col solo Morata che ancora ci prova perché cerca il gol con tutte le forze, e Pogba che continua a dare spettacolo anche se un po’ più a sprazzi, con un dribbling in area che fa gridare al rigore, e qualche altra giocata sontuosa, a maggior ragione adesso che gli automatismi con Alex Sandro (bella partita anche la sua) iniziano a oliarsi. Gli occhi sono più sul tabellone che in campo e arriva notizia del primo pareggio del Chievo contro la Roma. Boato dello Stadium che pian pianino iniziava a spegnersi con lo scorrere tranquillo della partita, e altro boato, doppio, al momento del gol del “nostro” Giaccherini che porta in vantaggio il Bologna a Milano contro il Milan. In campo arriva la sostituzione di Morata con Zaza, che sembra non saper fa altro che segnare ormai. Tre minuti scarsi dal suo ingresso, Pogba lo manda nello spazio, Simone non si fa pregare, dribbling a Gollini e palla del 3-0 che rotola in rete. Una media gol pazzesca quella del nostro attaccante di scorta, ammesso che così lo si voglia definire. Il boato finale è per il pareggio definitivo del Chievo contro la Roma, anche qui del “nostro” Pepe. E’ un po’ come se la Juve avesse mandato cecchini in giro per l’Italia per fermare gli avversari.

Noi il nostro oggi lo abbiamo fatto alla grande, con sicurezza e semplicità, provando giocate e trovando anche un buon gioco. Tre gol fatti e zero subiti, la calza ha portato in dote l’ottava vittoria di fila e altri tre punti fondamentali per continuare la marcia verso l’alto. Il carbone quest’anno è per qualcun altro.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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