Diritti TV: Juventus al 10° posto in Europa

L’UEFA ha pubblicato la sua annuale relazione sulla comparazione a livello europeo del mercato televisivo calcistico. Ed il dato che emerge potrebbe spaventare i presidenti delle 20 società del massimo campionato italiano, in considerazione della distanza siderale che separa l’Italia dalla Premier League, il torneo europeo di riferimento in tema di piccolo schermo.

IL RANKING PARLA INGLESE

A leggere la classifica, in virtù del maxi contratto in forza dall’anno passato in Inghilterra, nella top 20 d’Europa sono ben 16 le compagini britanniche presenti: in parole povere, l’80% della parte alta del ranking parla inglese. E le uniche formazioni che riescono a rompere il predominio anglosassone appartengono al meglio del resto del Vecchio Continente, ovvero Real Madrid, Barcellona, Juventus ed Inter. Ma quello che più spaventa è il trend del calcio inglese: se per il Manchester United i proventi della cessione diritti tv sono aumentati appena del 5% rispetto all’anno precedente, per il Leicester, il successo nel torneo e la successiva partecipazione alla Champions League,  sono valsi alle Foxes un incremento addirittura del 35%.

IL CASO DELLA JUVENTUS

Altro fattore che sottolinea la differenza fra il calcio italiano e quello inglese è l’incidenza dei profitti che arrivano dalle televisioni: la Juventus, considerata un esempio di gestione  in Italia, è fortemente legata a quanto proviene dai contratti TV, tanto che gli incassi dei diritti hanno pesato per il 35% sul totale. Invece per lo United l’incidenza percentuale è pari appena al 21% mentre per le due iberiche, Real Madrid e Barcellona, i proventi TV sono importanti, certamente, ma sono solo il 23% del totale complessivo.

Questo significa ancora di più quanto per la Serie A, mettere nero su bianco sul prossimo contratto televisivo sia davvero importante. E lo testimonia anche la gestione dell’Inter: per i nerazzurri i proventi TV incidono addirittura per il 49% sul totale, praticamente la metà. Ecco perché entrare in Champions League, per la dirigenza Suning, sia davvero fondamentale: poter partecipare al prossimo massimo torneo per clubs aiuterebbe la società a far conoscere maggiormente il marchio nel mondo, e conseguente diversificazione dei ricavi.

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