Primavera, dal fondo al top: i frutti del lavoro di Dal Canto

Venerdì si è chiusa la prima parte di stagione della nuova Primavera allenata da Alessandro Dal Canto. La vittoria sulla Sampdoria ha portato la Juve al terzo posto in classifica a cinque punti dalla coppia di testa Atalanta-Inter.
L’allenatore e i suoi ragazzi hanno allungato la striscia di risultati utili consecutivi portandola a sette partite.
Dopo un inizio di stagione balbettante, è scoccata la scintilla all’interno del gruppo. Tra sistema di gioco e valorizzazione delle risorse a disposizione, vediamo come Dal Canto ha risollevato la squadra.

SISTEMA DI GIOCO

Recentemente ai nostri microfoni, Dal Canto ha sostenuto, anche scherzosamente, di aver provato quasi tutti i sistemi di gioco in quest’inizio di avventura bianconera. Ed effettivamente non ha tutti i torti perché, partito con un rombo di centrocampo, ha presto modificato l’aspetto tattico passando ad un 4-3-3 maggiormente scolastico, fino alla conversione definitiva al 3-5-2 arrivata nel secondo tempo contro lo Sporting Club de Portugal.
Da quel momento in poi, in campionato, la Juve ha collezionato sette vittorie, un pareggio e una sconfitta. Risultati che hanno portato la squadra dal penultimo al terzo posto nel giro di due mesi.

VALORIZZAZIONE

Dal Canto è stato bravo a non fossilizzarsi sui propri moduli base ma ad adattarsi a capacità e potenzialità dei suoi ragazzi posizionandoli in campo in modo che potessero rendere al meglio e dar frutto alla loro crescita. Abbandonata la difesa a quattro, l’allenatore ex Empoli ha trovato il terzetto difensivo titolare che tante garanzie sta dando negli ultimi mesi. In mediana ha “inventato” Caligara davanti alla difesa perché “ha grandi qualità tecniche, e chi le ha deve stare sempre nel mezzo del gioco” (n.d.r, cit. Dal Canto) e Nicolussi Caviglia mezzala di centrocampo con licenza di offendere.
In attacco ha valorizzato le doti da centravanti vero di quell’Olivieri (n.d.r. 10 gol stagionali: 9 in campionato e 1 in Youth League) che lui tanto bene conosce dai tempi dell’Empoli.

Certo, aver avuto a disposizione Pjaca per circa un mese ha aiutato lui e i suoi ragazzi ad inanellare qualche risultato positivo che ha iniettato fiducia all’interno del gruppo dopo un inizio piuttosto complicato.
Ma è giusto dare i meriti all’allenatore e alla squadra per aver recuperato una situazione che, solo qualche settimana fa, sembrava irrecuperabile.

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