Agosto – febbraio, solo andata: perché sarà una Juventus diversa

5 agosto 2017, Wembley. Si tratta della prima storica apparizione dei bianconeri in questo tempio assoluto del calcio: amichevole contro il Tottenham fresco di secondo posto in Premier League. La Juventus di Allegri sta ancora facendo i conti con la dolorosa cessione di Bonucci al Milan, motivo per cui gran parte delle attenzioni è concentrata sull’assetto difensivo della Signora. Che, in quel caldo pomeriggio inglese, non fa una gran figura

TROPPI SPAZI: IL TOTTENHAM VA A NOZZE

Accanto a Chiellini c’è Rugani, a centrocampo Khedira con Pjanic e in attacco l’esordio dal 1′ di Douglas Costa. Ma i bianconeri non brillano, anzi sono particolarmente imballati. La condizione fisica è precaria, la velocità e la tecnica degli Spurs sono il peggior nemico possibile in un momento del genere.

La troppa distanza tra i reparti fa il resto: il Tottenham va a nozze, perché gente come Eriksen, Alli e Kane non sono altro che mostri che si alimentano delle porzioni di campo lasciate sguarnite dagli avversari. La palla gira veloce, i bianconeri sembrano imbambolati, gli inglesi arrivano in porta con una facilità a dir poco disarmante.

E su Allegri e la Juve piombano i primi, catastrofici dubbi. Che ne sarà di questa stagione? Dov’è Bonucci? Perché i centrocampisti non coprono più?

Ma il calcio d’estate, fortunatamente, non ha mai rappresentato un qualcosa di probante per la stagione di una squadra di calcio. Già ad oggi, infatti, molti problemi sono stati superati.

LA JUVE DI ALLEGRI È UN DIESEL

Per esempio, la Juventus viene da 5 partite con la porta inviolata, avendo anche affrontato – tra le altre – Barcellona, Napoli ed Inter. Molto del merito va al ritrovato Benatia, senza dimenticare il grande apporto dato da Matuidi, che corre letteralmente per tre.

Ogni anno, però, si finge di avere la memoria corta: da quando Allegri allena la Juventus, non si è mai vista una squadra spumeggiante nei primi mesi di stagione. La preparazione impiantata dal tecnico livornese ha uno scopo chiaro (e lungimirante): arrivare in forma a marzo, quando il pallone inizia a pesare davvero. Eppure, nonostante la mancanza di brillantezza (a detta di molti), la Juve è a -2 dal primo posto in campionato e ha passato il girone di Champions.

La Juventus di Allegri è un diesel: la politica è chiara, e finora i numeri le danno ragione. Partire da quell’amichevole, dunque, può far bene, ma bisogna avere fiducia: a febbraio non si vedrà la stessa Juve, anche perché le gambe stanno iniziando a girare già da adesso.

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