Il campo non parla chiaro

C’è una frase che ricorda un personaggio entrato nella storia di You Tube una decina di anni fa; è una delle poche frasi che si possono trascrivere in un giornale, online o cartaceo che sia. Una frase tipica del dialetto veneto, facilmente traducibile con “ma che cosa?”, ma con più stupore, più incapacità di concepire cosa sta succedendo. Ed è un po’ quello che sta succedendo ai tifosi della Juventus in questo momento: ma ghe oooo? Cosa sta succedendo? Ma soprattutto, un tifoso juventino esce dallo stadio (o cambia canale) felice o deluso stasera?

Siamo seri e oggettivi: stasera sarebbe stato d’uopo vincere per mettere fine al discorso qualificazione. Certo è che sperare di vincere con il Barcellona dopo le prove delle ultime settimane… non è certo un lasciapassare che lascia tranquilli. Però c’era da provarci: in fondo quando giochi in casa, hai il dovere morale di provarci contro chiunque. La partita che ne fuoriuscita però è stata parecchio strana: onestamente come si può giudicare la prestazione di stasera? Uno 0-0 con il Barcellona non si può certo tirare via, ma di certo non si può uscire felici. Oppure si?

Il tifoso medio juventino si divide in due: quello che vuole vincere sempre ha visto una marea di passaggi sbagliati, una sofferenza nel vedere alcuni giocatori patire il centrocampo blaugrana dispensare sicurezza e concretezza, maledicendo chi davanti non riesce a mettere una palla in porta. Chi invece è più ottimista ha visto una Juventus che esce imbattuta senza subire reti contro un Barcellona che domina in lungo e in largo la Liga, non certo il campionato più semplice del mondo. La difesa ha retto bene, soprattutto Benatia, che non garantisce certo enorme sicurezza tra i tifosi bianconeri. Alla fine però, la Juve ha rischiato pure di vincerla, nonostante una partita… così. Senza dominare, senza entusiasmare, senza fare disastri. Una Juventus strana quella che va in campo negli ultimi tempi: non si sa bene cosa può fare e come si può evolvere. Mai come in questo momento conta il risultato: ogni partita giocata male passa sempre in secondo piano davanti ad una vittoria. I punti arrivano, il gioco no.

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