Auguri Darkomania Kovacevic!

44 anni. Sai, non offenderti, ma pensavo ne avessi di più. Forse perché il tempo in cui vestivi il bianconero è ormai lontano e sembra un passato talmente impolverato da essere quasi dimenticato. Quasi, appunto. Sei arrivato quando il capitano era l’ombra di sé stesso, quando quel ginocchio fece un dolorosissimo crack a Udine. L’impervio Esnaider fallì miseramente il tentativo di rimpiazzare Del Piero, mentre Henry… ah, che peccato veniale. Il 99 fu il tuo anno: in tanti si chiedevano per quale motivo eri stato scelto, eri un illustre sconosciuto. La Juventus del resto veniva da un’annata che definire devastante è a dir poco: dopo l’uscita di Alex dal campo, il naufragio in campionato portò la Juventus a lottare per non uscire dall’Europa, obiettivo raggiunto con una qualificazione all’Intertoto (i più giovani si staranno chiedendo che cosa sia). Fu proprio in quella manifestazione strana che facesti il tuo esordio, con avversari dannatamente sconosciuti: chi ha idea di dove si trova il Piatra Neamt? O il Rostselmash? Fu proprio contro di loro che mettesti in porta il primo gol in bianconero. Da lì in poi lo spazio per te non era tantissimo, e tu non eri neppure un titolarissimo, nonostante quelli fossero gli anni passati alla storia come quelli in cui “Del Piero segnava solo su rigore”. Due anni in cui ti sei fatto conoscere e apprezzare, conditi da 26 gol ma anche dalla delusione di un doppio secondo posto in campionato all’ultima giornata. La Juventus tornò a vincere quando ti diede via alla Lazio (dove in pochi si ricordano di te) e al tuo posto arrivò Salas, non certo uno che lasciò il segno al Delle Alpi (eccezion fatta per il rigore sbagliato nel famoso derby col Torino finito 3-3).

Sono pochi i giocatori che si guadagnano i soprannomi nella Juventus, o uno striscione dedicato: il tuo era “Darkomania”. La mania di vederti, di combattere e fare a spallate con tutte le difese. Auguri Darko, da un tuo quasi omonimo che all’epoca ti amava più del Capitano.

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