Dybala ancora una volta insufficiente. La Juve deve ritrovare la sua Joya

Che fine ha fatto Paulo Dybala? Chissà in quanti, tra tifosi e non, si stanno ponendo questa domanda, e di certo non soltanto dopo il match casalingo della dodicesima giornata contro il Benevento. La Joya argentina è ancora una volta protagonista in negativo di una prestazione corale dei bianconeri che già di per sé lascia non pochi strascichi sulla tenuta mentale della formazione di Max Allegri. La vittoria di misura sofferta contro le Streghe, fanalino di coda di questa Serie A, evidenzia ciò che ancora manca a questa Juve. E Dybala è forse in cima a questa ipotetica lista.

Non è solo questione di gol

Dybala ha avuto un inizio di stagione stratosferico, sicuramente al di sopra di ogni più rosea aspettativa, e questo è un dato di fatto: non si  possono scordare gli 11 gol già segnati finora, e non si può tralasciare tutto il lavoro svolto là davanti dall’argentino, soprattutto in mancanza di un Higuain che nelle prime partite lasciava molto a desiderare.

Ora la situazione non solo si è invertita per i due attaccanti, è addirittura peggiorata per il più giovane della coppia in HD, che non sta neppure svolgendo quel “lavoro sporco” che Allegri più volte richiede a tutti i suoi centravanti, e che finora il Pipita ha svolto in modo eccellente. Ora Gonzalo ha anche ritrovato il gol, mentre Paulo latita, giornata dopo giornata, collezionando solo insufficienze, e sostituzioni scomode negli ultimi minuti di gara.

Le polemiche vanno anche fuori dal campo

Il gol Dybala lo aveva ritrovato contro la Spal su punizione, ma su azione  manca dalla sesta giornata, con la doppietta nel derby. La Juve necessita del suo numero 10. Perché è indubbio che la qualità delle prestazioni sul campo cambi notevolmente quando Dybala gioca bene, con numeri e giocate che sono da sempre nel suo repertorio. Mancando queste, Paulo non sembra neppure essere a completa disposizione della squadra, non corre per novanta minuti su tutti i palloni, e soprattutto sbaglia anche le cose più semplici.

Che fosse in una giornata no anche oggi lo si poteva facilmente capire dagli errori su punizioni che di solito sono il suo pane quotidiano. E adesso inevitabilmente si rincorrono le polemiche. Purtroppo anche fuori dal campo, con gesti di stizza nel momento delle sostituzioni e con occhiate brusche verso il mister. Allegri ha sempre scelto di dargli fiducia, non negandogli mai la titolarità. Questa decisione fa onore al mister livornese, e la maggior parte dei tifosi la approva senz’altro. Ma come dice un certo vecchio proverbio, a mali estremi… Se davvero è l’unica medicina rimasta. Ma si spera che non sia (ancora) questo il caso.

Impostazioni privacy