Isis, nuova minaccia in vista del Mondiale in Russia

Il terrore immortalato su un fotomontaggio di Leo Messi che piange sangue è l’ultima trovata dell’Isis: una minaccia nei confronti del Mondiale di Russia 2018, che in pochissime ore ha già fatto il giro del web. Sarà l’evento più in voga e seguito del prossimo anno solare, e i seguaci del terrorismo di matrice islamica non si sono persi l’occasione per mostrare ancora la loro presenza nel mondo.

Il loro impero fondato su ideologie obsolete e terribili sta continuamente perdendo colpi sul campo, grazie alle feroci lotte di riconquista degli ultimi mesi in Medio Oriente, e per questo viene utilizzata la propaganda per fare in modo che si continui a parlare di loro. Dopotutto questa è sempre stata la loro arma più letale.

La propaganda del terrore

Il campione argentino, simbolo oltre che della sua nazionale anche del Barcellona, ma più in generale del calcio nel mondo, raffigurato dietro le sbarre con una lacrima rossa di sangue, è affiancato dalla scritta “State combattendo uno stato che non conosce la parola fallimento nel suo dizionario“.

Non si tratta, purtroppo, del primo esempio di minaccia rivolta ai Mondiali: su Telegram l’Isis ha da tempo fatto circolare l’immagine di un suo combattente armato, con lo sfondo chiaro del profilo della Volgograd Arena, uno degli stadi che ospiterà le varie nazionali impegnate nel torneo, accanto alle parole “Wait for us” (“aspettateci“) scritte in arabo. E in un altro manifesto si vede un terrorista armato che osserva il Luzhniki Stadium di Mosca, stadio che il 15 luglio 2018 ospiterà la finale del Mondiale.

L’immagine inquietante

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