Bernardeschi: come si passa da Semplici e Gondo ad Allegri e Higuain

Era il 2013: si parla di pochi anni fa, ma sembra una vita fa. Nella televisione “normale” il numero 8 era riservato a Mtv, canale che la generazione nata negli anni ’80 (ma anche quelle precedenti) ha amato e apprezzato ad ogni ora del giorno. Dici Mtv e pensi a TRL con Giorgia Surina e Marco Maccarini; dici Mtv e pensi a cartoni meravigliosi come Slam Dunk, Celebrity Deathmatch, Daria, Inuyasha; dici Mtv e pensi che tutte le canzoni famose, di qualsiasi genere, passavano da lì; dici Mtv e torna in mente Scrubs con i suoi millemila insegnamenti. Si affonda nei ricordi quando si pensa alla nostalgia.

Mtv ci provò anche con il calcio. Italia Uno ci aveva provato con “Campioni il Sogno”, regalandoci personaggi come Bobo Scandroglio, Giuffrida, Moschino e ricordandoci l’esistenza del mitico Ciccio Graziani. Mtv voleva fare di meglio: non si accontentava di un Cervia qualsiasi, voleva che ci fosse davvero il sogno, quello di arrivare a giocarsela con i migliori. Doveva esserci una squadra che tutti conoscevano. Quella squadra fu la Fiorentina: ad allenarla un rampante Mister Semplici, in campo una squadra di tamarri speranzosi. Alzi la mano chi si ricorda degli indimenticabili Gondo, Lezzerini, Gulin, Rosa Gastaldo. Adesso pensate a dove si trovano adesso. Probabilmente non sapete rispondere.

Senza entrare nel merito, la maggior parte di quella rosa vaga in giro per l’Italia, per lo più in Serie C. Ad alcuni è andata peggio, finendo in D o addirittura tra gli svincolati. Sono in pochi a dire di avercela fatta: il nome di maggior spicco è senza dubbio quello di Federico Bernardeschi. Lontano dalle telecamere, l’allora capitano della squadra viola lottava per emergere e diventare uno dei migliori. Uno di quelli che i ragazzini vogliono trovare nelle figurine. Uno che ascolta la musichetta della Champions dal vivo e non dalle cuffiette dell’Ipod (altro elemento ormai appartenente ad una era geologica fa).

Era il 2013 quando i cammini di Bernardeschi e Semplici si sono incrociati: Berna si è fatto le ossa e si è stabilizzato in prima squadra, poi in nazionale, infine alla Juventus; il mister invece ha preso la strada di Ferrara, quella che in due anni ha riportato nella A che mancava da ben 49 anni. Oggi invece siamo nel 2017: Mtv ha perso completamente il suo fascino e la si trova solo sul satellite. Non ci sono più telecamere che seguono i calciatori. O meglio, non per tutti: chi ce l’ha fatta è sempre sotto i riflettori.

Come cambia il tempo: da quei campetti senza pubblico all’Allianz Stadium. Chissà se oggi Federico ritrovando il suo passato ha pensato a tutto questo, quando l’ha messa dentro alla prima occasione buona. Chissà se avrà ripensato ai suoi compagni quando è uscito come uno dei migliori in campo.

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