Far diventare semplici le partite difficili: bentornata Juventus?

Premessa: questa partita non ha risolto i problemi della squadra, ma ci ha detto tanto sotto il profilo della mentalità del gruppo e di ciò che ci si può aspettare nel prossimo futuro. La gara non si era messa affatto bene: il gol di Perica subito dopo gli errori prima dell’invocatissimo Rugani – che nel complesso gioca una gara gagliarda – e poi di Chiellini (il primo delle ultime eccezionali partite) avrebbe fatto cadere nello sconforto qualsiasi altra squadra. Diciamocelo, il periodo non è dei migliori, giochi in trasferta in un campo sempre ostico e prendi gol al 7′. La salita si fa non solo ripida, ma quasi insormontabile, praticamente.

DALL’INFERNO AL PARADISO…E VICEVERSA

La Juventus, però, che di carattere ne ha sempre da vendere, anche nei periodi più bui, caccia la garra e si riversa in attacco. Uno e due. Autogol di Danilo e inserimento di testa di Khedira (su di lui un capitolo, enorme, a parte). Partita ribaltata. L’anno, però, fino ad ora dice male ai bianconeri di Torino che fanno vedere un bel gioco nei successivi minuti ma beccano un palo con Higuain e restano in dieci per l’espulsione, sacrosanta in sé, dubbia per ciò che la precede, di Mandzukic.

Negli spogliatoi si va, comunque, sul 2-1 per gli ospiti. La seconda frazione riprende dal 4-4-1 di Allegri e dalla sofferenza dei suoi tifosi. Danilo segna subito il 2-2 in sospetto fuorigioco: subentra la fase di sbandamento. La squadra è vulnerabile. Ormai ci vuole molto meno a mandare in crisi la difesa bianconera, che comunque può ancora contare sul suo capitano, uno che non smette mai di stupire. Un paio di miracoli, così, a scuotere gli altri nove rimasti in campo. E ci riesce, benissimo.

FAR DIVENTARE FACILI LE PARTITE DIFFICILI

Questo punto può essere considerato (speriamo che sarà così) il vero crocevia di questa stagione. Il momento in cui la Juventus si scrolla da dosso tutti i timori e gioca il suo calcio, quello aggressivo, quello che non fa solo vincere ma fa umiliare l’avversario. Rugani fa il 2-3 con la complicità di Danilo e si toglie un gran bel peso, quello di aver propiziato il gol di Perica. Qui altro inciso, lo riassumiamo così: deve giocare di più!

Poi è Khedira show: non segnava dalla trentesima giornata dello scorso anno (2 aprile contro il Napoli), e ha deciso di farne tre nella stessa partita. Dopo quello nei primi quarantacinque minuti ne ha messo uno di destro in una mischia in area e uno con un tiro diagonale violento dopo un suggerimento splendido di un grande Higuain. Chiude definitivamente lo show Pjanic, con la specialità della casa: il tiro da fuori.

Luci ed ombre, inferno e paradiso, critica ed elogio. La partita di oggi della Juventus è la sintesi dei contrari ma è al contempo la dimostrazione che anche quest’anno, per buona pace dei tanti che la decretavano già fuori dai giochi, per lo scudetto lei c’è. Chi vince 6-2 in dieci uomini in trasferta merita tutti gli elogi del caso. La Juventus è finalmente pronta ad intraprendere il suo ennesimo exploit? Sulla mentalità non si discute, il piglio battagliero non è stato perso, e poi c’è il miglior attacco del campionato: 27 gol al netto dei 26 del Napoli. Resta da limare la difesa, un po’ sopra le nuvole ed a tratti troppo vulnerabile. Ma quando sei in grado di far diventare facili le partite difficili certi dettagli possono essere anche presi con più leggerezza (non troppa però, sia chiaro!).

 

Vincenzo Marotta

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