La pausa della Juve, tra certezze e insicurezze

Ed eccoci alla seconda del campionato prevista per la Nazionale, l’ultima prima di quelli che ormai sembrano gli inevitabili spareggi per accedere ai Mondiali di Russia del 2018 che si terranno a metà Novembre. Sta per arrivare dunque un week end senza campionato di serie A, e si è appena chiuso quello che ha visto la Juve non ottenere per la prima volta di questa stagione il bottino pieno. Ultimo avversario l’Atalanta, prossimo avversario, sabato 14 ottobre in anticipo alle 18.00 la Lazio.

LA SFIDA ALLA DEA

L’Atalanta è una squadra che la Juve da sempre soffre, soprattutto a Bergamo. A dire il vero negli ultimi anni la soffrono in tanti. Un pareggio l’anno scorso, un areggio quest’anno, sempre per 2-2. E’ una squadra cresciuta tantissimo, matura, che quest’anno partecipa all’Europa League dopo essere arrivata addirittura quarta l’anno scorso. Piazzamento che ottenuto quest’anno darebbe, anzi darà, addirittura l’accesso alla Champions League. Nonostante siano partiti alcuni degli uomini chiave (Conti e Kessie su tutti) e Spinazzola nelle prime giornate sia andato incontro a un processo di lento reintegro dopo le vicissitudini del mercato estivo che hanno visto il tira e molla tra Marotta e Percassi per riportarlo anzitempo alla Juve, la squadra di Gasperini continua a stupire per rendimento e qualità del gioco. Prova ne sono la netta vittoria contro l’Everton e il pareggio in casa del Lione, non proprio le ultime due formazioni a livello europeo. Con queste premesse, l’analisi dei freddi numeri direbbero che un pareggio a Bergamo ci potrebbe anche stare. Non ci sta per niente per come è maturato il risultato. Una squadra come la Juve non può e non deve farsi rimontare due gol, dopo essere stata avanti con il gol alla prima da titolare di un buon Bernardeschi e il secondo gol di fila, peraltro molto bello, di un redivivo Higuain. Con anche la possibilità, nonostante tutto, di andarla a vincere con un rigore sciabattato da Dybala a pochi minuti dalla fine. Le note positive sono che la Juve ha dimostrato di esserci, segnando anche un terzo gol annullato dal VAR per un fallo in partenza di azione e un potenziale altro rigore non assegnato su Higuain, oltre ad alcune trame davvero interessanti nonostante l’assenza all’ultimo di Pjanic (ma ormai Bentancur è una sicurezza). La note negative l’erroraccio da matita blu di Buffon sul gol dell’1-2 e la prestazione piuttosto sottotono di Dybala, che sembrava davvero in serata no.

DA DOVE RIPARTIRE

Dopo la sosta dicevamo arriverà la Lazio, altro avversario da prendere con le molle, e i tifosi juventini sanno bene cosa vuol dire sottovalutare la squadra di Inzaghi. Poco più di un mese fa la Supercoppa si è tinta di biancoceleste, e speriamo che questo sia sufficiente ad alzare i livelli di guardia per la sfida allo Stadium. Le tante critiche a Buffon non hanno tenuto in conto di una cosa. Se davvero Gigi ha mai avuto un difetto, è sempre stato (solo) quello: la respinta corta sulle palle basse. Non è la prima volta che succede, è un piccolo neo che il Capitano azzurro si porta dietro da inizio carriera, gol così la Juve ne ha subiti diversi. Quindi piano col dire che è finito, è vecchio, è da rottamare; sono anni che lo sentiamo, e sono anni che si dimostra decisivo in diverse occasioni. Buffon è e deve essere un punto aldo a cui aggrapparsi per continuare la stagione alla grande. E anche gli attacchi a prescindere alla difesa fanno quantomeno sorridere. Rispetto all’anno scorso la Juve ha subito un solo gol in più, ma ne ha anche fatti ben 5 in più e soprattutto ha un punto in più in classifica, frutto di sei vittorie e un pareggio, praticamente il percorso perfetto, al momento riuscito solo al Napoli. Oltre tutto, dei 5 gol subiti 3 sono arrivati in condizioni “anomale”: un rigore, un autogol, un rimpallo su una punizione. Solo due sono i gol arrivati su azione e veramente ascrivibili a errori in fase difensiva: quello del Sassuolo, ininfluente, e quello del pareggio di domenica sera.

Qualche meccanismo va assolutamente oliato, ma ricordiamo bene che nello stesso periodo dello scorso anno le critiche alla squadra di Allegri, per gioco espresso e forma dei giocatori, erano molto molto simili. Il Mister da sempre punta a una condizione brillante dopo Natale, e per ora in questi anni ha sempre avuto ragione. Adesso c’è anche la pausa per le nazionali, qualche giocatore può approfittarne per riprendersi definitivamente (Marchisio) o continuare il percorso di crescita della forma (Higuain). E poi, come sempre, ci divertiremo.

Dario Ghirighelli (@Dario_Ghiro)

Impostazioni privacy