“Professor Barzagli”, o sulla capacità di fermare il tempo

Barzagli, 7. Quante volte ci è capitato di dare un’occhiata alle pagelle dei calciatori della Juventus e vedere quel numero accanto al nome della Roccia bianconera? Un’infinità, è chiaro. La cosa che stupisce – o forse neanche tanto – è che, però, per questo difensore il peso degli anni sembra nient’altro che un pugile che non riesce a sferrare il gancio del knock-out. A 36 anni, Andrea Barzagli difende meglio di tutti in Italia ed è ancora uno dei migliori in campo internazionale. Anche ieri sera, contro l’Olympiacos, il muro toscano ha dettato – in maniera autorevole – la sua legge: dura lex, sed lex.

METTERCI UNA PEZZA, SEMPRE

La Juventus ha iniziato la serata con l’obbligo – imposto dalla classifica – di vincere contro un avversario al momento modesto, ma per definizione rognoso e ficcante. La manovra non è stata fluida, anche per via dell’assenza di Pjanic, e i tanti errori tecnici nella metà campo dei greci hanno impedito ai bianconeri di arrivare con facilità nei pressi di Proto. Tuffandosi in massa alla ricerca del gol, però, spesso e volentieri si creavano voragini che i biancorossi avrebbero potuto (e dovuto) sfruttare. Ogni contropiede, per fortuna della Juve, è stato sventato sul nascere: Barzagli, con gli attaccanti avversari, non era per niente d’accordo.

Sembra quasi che il numero 15 guardi qualche giorno prima le partite della sua squadra, le studi per bene, le impari addirittura a memoria in modo da essere perfetto in ogni intervento. La calma con cui agisce è disarmante, la precisione maniacale. E, per restare ancorati al campo verde, pare che le sue chiusure non lo facciano neppure sudare. Dicono succeda soltanto ai più bravi…

Stoppa il pallone e riparte, dà ordini ai compagni meno esperti e torna nel suo angolino nascosto, perennemente in silenzio ma nella continua attesa di un attacco pericoloso da intercettare.

GLI IMMANCABILI NUMERI

Perché le chiacchiere di encomio possono essere tante, ma il calcio è anche una questione oggettiva. Nel 2017 più che mai. E allora balza agli occhi che Andra Barzagli ha completato 110 passaggi contro l’Olympiacos, più di ogni altro compagno di squadra: segno che, una volta rubata la sfera, ha anche le idee chiarissime per spingere letteralmente i suoi compagni verso il gol. Ma rischia anche spesso la giocata: in ben 17 occasioni ha lanciato lungo per gli attaccanti, facendo giungere a destinazione 13 di queste parabole.

Il dato più eclatante e sicuramente più interessante dal punto di vista difensivo, però, è rappresentato dai passaggi intercettati: addirittura 5, due dei quali avrebbero messo davanti a Buffon un calciatore dell’Olympiacos. Sinonimo, dunque, di gol salvati. Ammesso permanessero ancora dubbi sulla potenza e sull’importanza difensiva di questo mostro sacro del calcio italiano.

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