Il riscatto del Pipita: Higuain è pronto a riprendersi la scena

I numeri non bastano

Cinquantacinque partite, trentadue gol, sempre titolare e sempre decisivo nelle grandi partite. Questi i numeri di Gonzalo Higuain con la maglia bianconera durante la scorsa stagione. Numeri impressionanti, che però evidentemente non hanno convinto fino in fondo il neo-commissario tecnico dell’ albiceleste Jorge Sampaoli che non lo ha chiamato in nazionale per le due partite di qualificazione al mondiale russo della prossima estate.

Al suo posto Icardi

Il Pipita ha forse pagato un finale di stagione non entusiasmate, ovviamente condizionato dalla finale di Cardiff, ed un inizio campionato leggermente sottotono: un gol in due partite ma una condizione non ancora eccellente. Sampaoli gli ha preferito Mauro Icardi, quattro reti nelle prime due gare, ma l’Argentina ha comunque deluso (0-0 con l‘Uruguay). Higuain può consolarsi con le parole di Maradona, che accusa Sampaoli di avergli mancato di rispetto lasciandolo a casa. Effettivamente El Pibe non ha tutti i torti, forse l’ex tecnico del Siviglia avrebbe dovuto avere più riconoscenza nei confronti del centravanti che veste la maglia della Seleccion dal lontano 11 ottobre 2009; e per ora i risultati sembrano dare ragione proprio a Higuain.

Una partita per riscattarsi

Smaltita la delusione per la mancata convocazione il Pipita ora deve provare a riprendersi un ruolo da protagonista nel palcoscenico internazionale, dimostrando di essere ancora uno dei centravanti più forti e decisivi al mondo. Le occasioni non mancheranno, anzi, arriveranno anche molto presto. Se infatti la prima partita di campionato dopo la sosta all’ Allianz Stadium contro il Chievo può sembrare relativamente abbordabile, solo tre giorni dopo, al Camp Nou di Barcellona la Juve giocherà già una delle partite più importanti della stagione. Gonzalo Higuain ci sarà, e dovrà dimostrare tutto il suo valore, magari anche per cercare di far cambiare idea al c.t. Sampaoli. L’anno scorso contro i blaugrana del connazionale Messi la scena se l’era presa interamente un altro argentino, Paulo Dybala; chissà che quest’anno non sia la volta del numero 9.

 

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