Spinazzola, tentativo last minute: nonostante le smentite Marotta ci prova. E l’Atalanta ha pronto il sostituto

Juventus-Spinazzola: un matrimonio che s’ha da fare. Il giovane talento in forza all’Atalanta è ormai promesso sposo ai bianconeri e non aspetta altro che la sua occasione. Certo, se si guardasse solo alla volontà del calciatore non ci sarebbero problemi, e Spinazzola sarebbe già a Torino da un po’. Ma le trattative si fanno in tre, e in questo caso la società bergamasca sta facendo muro, bloccando il tutto.

MAROTTA AL LAVORO

Il primo colpo di scena è stato il post su Instagram dello stesso Spinazzola di qualche giorno fa. “Atalanta, io ti amo ma, ti prego, lasciami andare alla Juve”. Una presa di forza che sembrava aver sbloccato la trattativa. Ma i nerazzurri non sembrano aver ceduto, e Marotta è stato costretto a smentire ancora una volta la possibilità di un ritorno anticipato del giovane terzino. Trattativa chiusa, o almeno sembrerebbe. L’ad bianconero, infatti, sta pensando all’ultimo affondo proprio in queste ultime ore di mercato. Tesi principale: Spinazzola vuole solo la Juve e perderebbe un anno all’Atalalnta. Trattativa non semplice, è vero. Ma appena Marotta dovesse leggere un minimo di cedimento da parte dei nerazzurri di Bergamo sarebbe pronto ad approfittarne.

CON LAXALT SI SBLOCCA

C’è un motivo di fondo sul perché l’Atalanta sta facendo un muro così granitico su Spinazzola: la mancanza di un sostituto in una stagione che prevederà per i nerazzurri anche l’Europa League. Se i bergamaschi sbloccheranno qualche situazione interessante, ecco che allora anche Spinazzola potrebbe iniziare a vedere bianconero. In realtà, il profilo di sostituto è già stato trovato: si tratta di Diego Laxalt, esterno del Genoa molto apprezzato da Gasperini. Già nelle scorse settimane si è parlato di un abboccamento tra il giocatore e l’Atalalnta, tutto sotto il patrocinio della Juventus. Prossime ore decisive, dunque: se Laxalt-Atalanta si dovesse sbloccare, allora il futuro di Leonardo Spinazzola sarà sotto la Mole.

Simone Calabrese

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