La retroguardia continua a scricchiolare: 5 gol subiti in 3 partite

Nell’anticipo che ha regalato alla Juventus la seconda vittoria in campionato sconfiggendo il Genoa in rimonta per 3-2 a Marassi, è emersa una difesa non impeccabile per larghi tratti e qualche giocatore non ancora nel “mood” giusto

APPROCCIO SHOCK!

Pronti via e Alex Sandro si fa scartare troppo facilmente da Goran Pandev che con un cross piuttosto velleitario provoca una goffa deviazione di Chiellini da cui scaturisce l’autorete di Pjanic. Ecco già citati i due difensori protagonisti del primo gol subito dalla Juventus dopo nemmeno 20” di gioco. Alex Sandro che come 7 giorni fa contro il Cagliari non sembra approcciare nella miglior maniera la gara dimostrando un po’ di sufficienza in fase difensiva. Risultato finale: un rigore concesso con il VAR e un gol regalato ai liguri che avrebbe potuto complicare e non poco l’incontro. Quest’ultimo episodio arrivato anche con la collaborazione di un non perfetto Chiellini, colui che dovrebbe invece condurre con la sua esperienza tutta la retroguardia senza il fido compagno Leonardo Bonucci.

NON BENE NEMMENO IL LATO DESTRO

Se Lichtsteiner è riuscito a contenere le avanzate sulla propria fascia di competenza, non dando però alcun contributo nella metà campo offensiva, non si può dire lo stesso di Daniele Rugani. Il centrale classe 1994 ha attraversato una giornata da incubo venendo spesso e volentieri sovrastato dal proprio diretto avversario: Andrej Galabinov. Il bulgaro alla seconda presenza in Serie A ha vinto ben 5 duelli aerei, più di chiunque altro nel pomeriggio di Genova, ed è riuscito a realizzare la sua prima rete nella massima competizione nazionale grazie a un rigore assegnato ingiustamente a seguito di un tackle proprio di Rugani.

PRENDERSI RESPONSABILITÀ

Rimandato quindi tutto il pacchetto arretrato, parso fuori condizione e non in palla mentalmente. 5 gol subiti in 3 gare ufficiali sono certamente troppi per una squadra abituata a chiudere con doppia mandata la porta di Buffon. Il tempo per migliorare c’è, ma tali defaillance devono far capire a tutti che in questa maniera non si può ottenere nessun risultato importante. Soprattutto Rugani è chiamato al cambio di rotta nella stagione della definitiva consacrazione. Allegri gli darà molto spazio visti gli acciacchi di Benatia e l’età di Barzagli e Chiellini, ma lui non dovrà far rimpiangere la cessione di Bonucci e dovrà dimostrare di essere il difensore centrale del futuro su cui la Juve ha deciso di puntare.

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