Su Spinazzola ha ragione l’Atalanta

Le dichiarazioni di Marotta e Percassi di ieri chiudono, più o meno, il caso Spinazzola: il ragazzo rimane a Bergamo. Dico “più o meno” perché la chiusura definitiva è solo quella del calciomercato. E pure perché quel“da un giorno all’altro può cambiare tutto” di Marotta qualcosa vorrà dire.

Prima è lecito aspettarsi sorprese, prese di posizione e quant’altro: ma, quando sarà, si ricordi che Spinazzola vale chiunque altro calciatore bianconero.

Quanto conta la volontà?

Il terzino di proprietà della Juventus è attualmente in prestito biennale all’Atalanta. È un calciatore nerazzurro, almeno fino al prossimo anno: c’è un accordo morale e scritto. Ora, e su questo non ci sono dubbi, la sua volontà è importante. La domanda è: quanto è decisiva?

È giusto che lo decida l’Atalanta, che ha bisogno di fare le sue valutazioni e pesare le variabili. Siamo, ormai, al 22 agosto: trovare un sostituto all’altezza non è poi così facile. Si ricordi che l’Atalanta deve disputare l’Europa League e Gasperini reputa Spinazzola un calciatore importante per la squadra.

Insomma, nonostante le facili isterie da social, la scelta della famiglia Percassi è completamente condivisibile. In fondo, crediamo, lo stesso Marotta lo sa e, se proprio vogliamo dirlo, forzare più di tanto va contro i suoi interessi.

È anche una vittoria della Juventus

Viviamo un calcio in mano a procuratori e calciatori, come ha ricordato pure il dirigente bianconero. Una vittoria – ripetiamo: legittima – di una società come l’Atalanta è una notizia in controtendenza, ma pur sempre una vittoria.

Ma questa potrebbe essere considerata anche una vittoria della Juventus. Perché, in linea generale, è una vittoria di una società calcistica. Certo, in questa stessa estate, un caso simile come quello di Conti ha conosciuto un epilogo diverso. Ma ogni storia fa la propria strada.

Pochi si sarebbero aspettati, di fronte a una volontà tanto ferrea, quest’epilogo. (Che, sottolineiamo, NON è definitivo: ma tutto lascia presumere possa esserlo). I discorsi sulla convenienza di tenere un calciatore “poco motivato”, ora, riempiranno i salotti calcistici. Ma hanno davvero senso?

Qualunque sia la vostra opinione, si ricordi di non cambiarla quando qualcosa di simile accadrà alla Juventus. Perché se non è probabile, è quantomeno possibile che ciò avvenga. In quel caso, molto probabilmente, molti si schiererebbero con la società. O contro di essa, se mai cedesse alla famosa “volontà del calciatore”.

I precedenti in bianconero…

Carlos Tevez, per esempio, ha fatto vincere la sua volontà. Eppure i commenti non sono stati così favorevoli nei confronti dell’argentino. La stessa cosa è capitata con Dani Alves, per rimanere nel presente: il brasiliano voleva cambiare e, alla fine, ha avuto ragione lui.

Nessuno, però, s’è schierato con loro e con la loro insindacabile “volontà”. Per carità, è vero che Spinazzola non è né Tevez né Dani Alves e che è di proprietà della Juve: ma cosa cambia?

I bianconeri e lui stesso hanno firmato un contratto con l’Atalanta. I bergamaschi l’hanno valorizzato, l’hanno portato in Nazionale ed è legittimo stare dalla loro parte. Pensate se all’ultima settimana di mercato un titolare bianconeri s’imponesse per andare via: quale sarebbe la vostra reazione?

Ecco, ora potete capire il perché delle scelte nerazzurre.

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()