L’indiscrezione: “Douglas Costa? Giocava male e voleva più soldi”

Uli Hoeness torna a parlare. L’ex presidente del Bayern Monaco, condannato nel 2014 a 3 anni e 6 mesi di carcere per sette diversi capi di imputazione per frode fiscale e rilasciato dopo 21 mesi, non è stato mai un tipo con tanti peli sulla lingua.

In esclusiva ai microfoni di Sky Sport spiega i motivi che hanno convinto il Bayern Monaco a cedere Douglas Costa e lascia un suo commento sulle scellerate cifre che caratterizzano il calciomercato attuale.

DOUGLAS COSTA

Già dopo poco tempo che era qui voleva più soldi nonostante non giocasse bene”, un commento assai diretto, una stoccata assai dura al calciatore brasiliano.

DEMBELÉ

Hoeness si dichiara concorde, inoltre, al pugno duro usato dal Borussia Dortmund con Dembelé, escluso dalla prima squadra a tempo indeterminato:

“Se un giocatore non si presenta a un allenamento, la responsabilità è sua. I giocatori non vanno trattati come divi, altrimenti si comportano da tali. Il Borussia si è comportato in maniera molto intelligente e serena. Quando sei una grande società, devi mostrare la tua forza di tanto in tanto: se non ottieni quello che chiedi, il giocatore resta. Fino al 31 agosto possono lasciarlo allenare. E se alla fine resterà, metterà il piede sull’acceleratore dal primo di settembre perché non vorrà che il suo valore diminuisca”.

NEYMAR

Non positivo, invece, il giudizio sul Paris Saint-Germain che ha pagato 220 milioni per strappare Neymar al Barça:

“Non lo ritengo così forte. Penso che il Psg, pagando quella cifra, si sia dimostrato debole come club”.

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